La Corte di Appello di Roma riconosce la protezione umanitaria ad un giovane richiedente asilo del Bangladesh.
I Giudici, richiamandosi alle sentenze della Corte di Cassazione del 13.11.2019 n. 29640, del 12 giugno 2019 n. 15794 e 4455/2018, osservano che:
– il ricorrente ha idoneamente dimostrato di aver cercato di integrarsi nel tessuto socio-economico italiano, cercando in questi ultimi 2 anni di procurarsi un attività lavorativa;
– si è allontanato dal paese di origine 5 anni fa a soli 17 anni, sicché se egli tornasse sarebbe del tutto sradicato da legami socio-economici rispetto ai concittadini;
– percepisce una retribuzione in Italia che gli consente di condurre un’esistenza libera e dignitosa, con ciò dimostrando capacità di migliorare la propria condizione socio-economica.
Rientrare perciò nel Paese di origine, gli creerebbe enormi difficoltà per la ricerca di un lavoro regolare e garantito, ma sopratutto retribuito congruamente, rispetto al livello reddituale raggiunto nel nostro Paese.
“La necessaria comparazione, quindi, tra la sua attuale integrazione sociale nel nostro territorio con le più probabili e peggiori condizioni di vita che lo attenderebbero nel caso di ritorno in Patria porta a concludere che egli si ritroverebbe in stato di vulnerabilità se tornasse in Patria, come delineato dalla giurisprudenza della S.C.“.
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Corte d’Appello di Roma, sentenza n. 111 dell’8 gennaio 2020