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L’immigrazione irregolare in Europa raggiunge i minimi livelli dal 2013, afferma l’agenzia di frontiera Frontex

Jon Henley, The Guardian - 9 gennaio 2020

Photo credit: Sea Watch

L’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex ha affermato che nel 2019 l’immigrazione irregolare in Unione Europea ha raggiunto i suoi livelli più bassi dal 2013, nonostante l’aumento sostanzioso di persone arrivate in Grecia.

Frontex dichiara che, secondo le stime preliminari per il 2019, gli attraversamenti irregolari rilevati ai blocchi di frontiera sono calati del 6% rispetto all’anno precedente, con circa 139 000 entrate. Si tratta di un calo del 92% rispetto ai numeri record registrati durante la crisi migratoria del 2015.

Come confermato dall’agenzia, la diminuzione è dovuta principalmente al calo numerico di persone che raggiungono l’Europa attraverso la rotta del Mediterraneo centrale e occidentale, mentre la rotta orientale ha visto un corrispondente aumento.

Circa 14 000 persone, soprattutto provenienti dalla Tunisia e dal Sudan, hanno utilizzato la rotta del Mediterraneo centrale partendo dal nord Africa (principalmente dalla Libia) raggiungendo l’Italia e Malta, confermando il calo al 41%. Coloro che hanno attraversato il Mediterraneo occidentale invece, soprattutto provenienti dal Marocco e dall’Algeria, sono diminuiti del 58% con 24 000 arrivi.

In contrasto a questa tendenza, la rotta del Mediterraneo orientale, che interessa principalmente la Grecia, ha visto “una crescente pressione migratoria” a partire dai mesi primaverili fino a Settembre. Frontex riporta che più di 82 000 migranti hanno intrapreso questo percorso nel 2019, aumentando del 46% rispetto all’anno precedente.

L’agenzia dichiara inoltre che nella seconda parte dello scorso anno gli arrivi tramite questa rotta hanno raggiunto i livelli più alti riscontrati da quando l’Unione Europea ha firmato nel 2016 con Ankara gli accordi che dovevano limitare il flusso migratorio tramite la Turchia.

Da tenere in considerazione è anche il dato riguardante alcune persone trasferite in terraferma dalle isole greche, dove le condizioni nei campi sovraffollati sono spaventose: molti di questi migranti si sono successivamente spostati verso i Balcani occidentali, con la conseguenza che il numero di irregolari rilevati dalle frontiere albanesi e serbe si è più che duplicato rispetto all’anno precedente.

In generale, sempre secondo le rilevazioni di Frontex, le persone di provenienza afgana sono state quasi un quarto di quelle arrivate nel 2019, tre volte maggiore rispetto all’anno precedente. È aumentata anche la presenza di donne e bambini rispetto agli anni precedenti.