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Francia: oltre 50 manifestazioni in tutto il paese

La campagna "Antirazzismo e Solidarietà" lancia una prima tappa di mobilitazione nazionale

Nella Giornata Mondiale dei Diritti delle Persone Migranti oltre 50 manifestazioni in tutta la Francia per lanciare la campagna “Antirazzismo e Solidarietà”.
«Le manifestazioni del 18 dicembre» – si legge nell’appello che abbiamo tradotto – «saranno il punto di partenza di questa risposta solidale alle politiche e ai discorsi razzisti».
«Da ovunque veniamo, ovunque siamo nati, il nostro paese si chiama Solidarietà».
Per il mese di marzo, in occasione della giornata internazionale contro il razzismo, rilanciano una manifestazione nazionale a Parigi.

Non combatteremo il razzismo con il razzismo, lo combatteremo con la solidarietà.” (Fred Hampton, Black Panthers Party – maggio 1969)

Il nostro paese costruisce dei ponti e non dei muri. “Da ovunque veniamo, ovunque siamo nati, il nostro paese esiste. Si chiama Solidarietà“.

Il nostro paese non ha né cartina, né confini. Non fa la guerra se non al fascismo, al colonialismo, al razzismo, all’ingiustizia e alle ineguaglianze.

Il nostro paese non esiste isolato, atomizzato e sottomesso. Esiste in tutto quello che lega, unisce, da fiducia e lotta.  

Il nostro paese è in grave pericolo. Deve uscire, mostrarsi, svegliarsi. Vivere. 

Perché il nostro paese brucia. Si chiama futuro. 
Perché il nostro paese è soffocato. Si chiama Libertà.
Perché il nostro paese sta morendo. Si chiama Uguaglianza.
Perché il nostro paese è oppresso. Si chiama Dignità.

Il nostro paese è in pericolo. Chiamiamo alla mobilitazione generale.

Per il futuro. Se il pianeta sta bruciando, questo non ha che vedere con le migrazioni, i colori della nostra pelle, le nostre origini e le nostre religioni. Il mondo sta solo aspettando una scintilla per esplodere e qualcuno sta alimentando il fuoco che ci minaccia.

Noi denunciamo tutte le forme di razzismo tra cui l’islamofobia, l’antisemitismo, il razzismo anti rom, la negrofobia e il razzismo anti asiatico. Esigiamo la fine dei controlli d’identità in base alla fisionomia, l’abrogazione della legge “separatista“, il rispetto del diritto dei popoli all’autodeterminazione, la fine delle dominazioni economiche, militari e politiche, in particolare della Françafrique 1

Per la libertà. Vediamo che quando cominciamo a limitare la libertà per alcune persone, è la libertà di tutti che fa un passo indietro. Così si mettono in pratica dei poteri sempre più autoritari. 
Esigiamo la libertà di circolazione e di manifestare e l’abrogazione della legge chiamata “sicurezza globale“, la fine delle violenze e dei crimini di polizia, la soppressione delle misure di repressione contro i migranti (OQTF, IRTF, …) 2 e la chiusura dei centri di detenzione amministrativa. Esigiamo la distruzione dei muri che si erigono dappertutto nel mondo per separare e controllare i popoli. 

Per l’uguaglianza dei diritti. Gli argomenti usati contro l’immigrazione sono falsi da un punto di vista economico e servono a giustificare soltanto le misure che amplificano il razzismo e le ineguaglianze sociali. L’oppressione e l’iper sfruttamento dei migranti aggravano le condizioni di tutti i lavoratori.
Rivendichiamo l’uguaglianza dei diritti per tutti, il potenziamento e l’accesso all’assistenza sanitaria, all’educazione, a un salario decente, all’alloggio e alla fine delle espulsioni dei lavoratori migranti. Esigiamo in particolare la regolarizzazione dei sans-papiers (persone senza documenti). 

Per la dignità. Rifiutiamo la banalizzazione dell’insostenibile. Denunciamo le politiche anti-migratorie e la non accoglienza dei migranti. Rifiutiamo la strumentalizzazione delle donne a dei fini razzisti. Reclamiamo verità e giustizia riacquistiamo la nostra dignità.  

Per la solidarietà. Chiamiamo tutti ad alzarsi, di riunirsi, di organizzarsi.
A far vivere il nostro paese ovunque esso esista. Nei quartieri, nei paesi, nelle rotatorie, nelle scuole, nei luoghi di lavoro. Intorno ad un ospedale minacciato, ad una moschea o sinagoga chiusa o attaccata, ad una chiesa in cui si fa lo sciopero della fame per i migranti, alle associazioni antirazziste disciolte o minacciate di esserlo, ad un teatro che era stato occupato, ad uno sciopero, ad un palazzo minacciato di essere sgomberato, ad un confine. Da una sede associativa o sindacale, da un luogo culturale e solidale…

Chiamiamo il nostro paese ad alzarsi in massa, organizzarsi e lottare per la solidarietà e contro il razzismo:

  • moltiplicando le iniziative di ogni tipo
  • in tutte le città e i paesi manifestando insieme lo stesso giorno, sabato 18 dicembre 2021, all’occasione della giornata Internazionale dei migranti,
  • a Parigi per una manifestazione nazionale nel mese di marzo in occasione della giornata contro il razzismo.

Il nostro paese esiste. Si chiama solidarietà.

Segui la campagna su www.antiracisme-solidarite.org, FB, Twitter e Instagram

  1. L’espressione «Françafrique» è utilizzata, in generale in maniera peggiorativa, per designare la relazione speciale, spesso qualificata come neocoloniale, stabilita tra la Francia e le sue antiche colonie in Africa subsahariana. Fonte: Wikipedia
  2. OQTF (Obbligo di lasciare la Francia) – IRTF (divieto di ritorno sul territorio francese)