Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

«Le dannate del mare. Donne e frontiere nel Mediterraneo»

Un libro di Camille Schmoll (Astarte Edizioni, marzo 2022)

La copertina del libro

Che cosa fanno le migrazioni alle donne e cosa le donne alle migrazioni?

Per molto tempo le donne sono state assenti dal grande racconto della migrazione. Eppure sono molte quelle che lasciano le loro case e i loro affetti per intraprendere il lungo viaggio attraverso il deserto e il Mediterraneo.

Basato su ricerche sul campo condotte ai confini dell’Europa, in Italia e a Malta, questo libro è un’inchiesta sulle tracce delle sopravvissute: nel restituire le molteplici sfaccettature dei loro percorsi e destini, declina al femminile la storia delle migrazioni nel Mediterraneo, rifiutando la stereotipata dicotomia che oppone la migrante-vittima alla migrante-eroina, per adottare il punto di vista dell’esperienza diretta delle donne.

Le dannate del mare è un libro femminista sulle migrazioni femminili attraverso il Mediterraneo.

Con una prefazione di Sandro Mezzadra
Traduzione di Marco Galiero

Camille Schmoll, è geografa e sociologa. È directrice d’études all’École des hautes études en sciences sociales (EHESS) e membro del laboratorio di ricerca Géographie-cités e dell’Institut Convergences Migrations. I suoi studi analizzano le nuove dinamiche migratorie (transnazionalismo, migrazione di genere, migrazione circolare) in area euro-mediterranea e le conseguenti implicazioni sociali e territoriali.

Marco Galiero è traduttore di testi letterari e di scienze sociali. Titolare di due lauree, in Lingue e letterature straniere all’Orientale di Napoli, e in Études italiennes alla Sorbonne Nouvelle – Paris 3, si è inoltre specializzato all’Università di Cadice in Traduzione audiovisiva. Ha al suo attivo svariate esperienze come traduttore-adattatore per sottotitolazione e doppiaggio così come nella traduzione dal francese e dall’arabo, ed è docente d’italiano come lingua straniera nella scuola pubblica francese. Ha lavorato per Medici Senza Frontiere, come mediatore linguistico in Sicilia e in missione esplorativa in Libia.