Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

«Limbo – Le vite sospese di chi si fa migrante», il podcast

Quattro puntate con i luoghi simbolici della città di Torino dove i diritti dei migranti vengono negati

Nelle puntate di Limbo l’ascoltatore viene accompagnato in quattro luoghi simbolici della città di Torino dove i diritti dei migranti vengono sistematicamente negati. La Questura, il CPR, il confine italo-francese e l’accordo tra Politecnico-Frontex: simbolo di una “fortezza” che riguarda, a suo modo, ogni città italiana.

Il podcast è scritto da Silvia Baldetti e Luca Rondi. È prodotto da Engim Internazionale in collaborazione con Altreconomia nell’ambito di SEMI – Storie, Educazione, Migrazioni e Impegno, finanziato dall’Unione Europea, attraverso la regione Piemonte nel contesto del progetto Mindchangers – Regions and Youth for Planet and People. Alle puntate hanno collaborato Francesca Prandi e Daniela Pizzuto e il montaggio è a cura di Border Radio con la collaborazione di Silvia Baldetti. La sigla è di Federico Sgarzi.

Episodio 1: Senza casa, senza diritti

Nur ha 25 anni. È originario di una regione del Sud del Pakistan. Dopo aver viaggiato per più di due anni, a metà giugno 2022, è arrivato a Torino. Ha affrontato violenze e rischiato più volte la vita lungo la Rotta Balcanica, che collega la Turchia al centro Europa. Dopo due mesi, Nur non ha ancora ricevuto accoglienza e non ha potuto registrare la sua domanda di asilo. Vive per strada, come tanti altri connazionali. Anche chi è in Italia da più tempo di lui fatica a trovare abitazioni dignitose. Ma essere senza casa significa non avere accesso ai diritti fondamentali, come la salute o il lavoro. Il limbo della mancata accoglienza lascia le persone in balia della frontiera burocratica, l’ennesima da superare per costruirsi un futuro dignitoso.

Episodio 2: La farsa del confine

In Alta Val Susa, là dove molti percorrono le piste da sci di Claviere o d’estate passeggiano tra i boschi, altre persone aspettano il favore della notte per passare il confine che divide l’Italia dalla Francia. Qualcuno sfida la luce e si camuffa tra i turisti. Ma tutti rischiano la vita nel tentativo di scappare dagli occhi attenti della polizia francese. Per i pochi fortunati che riescono a passare, tanti altri, almeno una volta, vengono respinti indietro, verso l’Italia. Il limbo della frontiera è fatto di attesa e paura per chi vuole raggiungere parenti e amici in altri Paesi europei, oppure scappa ancora in cerca di diritti. È nel muro invisibile tra Italia e Francia che si ripete da anni la farsa del confine.

Episodio 3: Il buco nero dei diritti

Moussa Balde è morto il 23 maggio 2021. Si è suicidato all’interno del Centro permanente per il rimpatrio (Cpr) di Torino. Il Cpr si trova in un quartiere residenziale della città, ma la maggior parte delle persone non sa cosa avviene oltre quelle mura. Decine di persone sono in attesa di essere rimpatriate. Per i pochi che vengono effettivamente rimpatriati è la fine del sogno europeo. Per altri, invece, la permanenza nel Cpr è solo una dolorosa parentesi di tempo vuoto. Nessuna attività, nessuna possibilità di parlare con il mondo al di fuori delle recinzioni. Un limbo in cui in cui manca un’adeguata assistenza sanitaria, psicologica e legale. Un buco nero che risucchia la dignità delle persone.

Episodio 4: Accordo Politecnico-Frontex. E i diritti umani?

È nel luglio del 2021 che le distanze geografiche tra Torino e la Rotta Balcanica, la stessa percorsa da Nur per arrivare dal Pakistan in Europa, si contraggono di colpo. Il Politecnico di Torino sigla un accordo con Frontex, l’Agenzia europea che sorveglia le frontiere esterne dell’Unione europea. Il contratto da quattro milioni di euro, che richiede al Politecnico di produrre cartografie aggiornate per l’Agenzia Frontex, genera dissenso all’interno dell’Ateneo. Frontex è il simbolo di politiche europee di esclusione e rifiuto per chi arriva in Europa fuggendo da conflitti e povertà. Nonostante le proteste, il Politecnico sceglie di proseguire la collaborazione con l’Agenzia. Che cosa racconta questo accordo della città di Torino? Che succede quando il limbo vissuto dagli altri ci riguarda da vicino?


Nota degli autori: I contenuti non riflettono necessariamente le posizioni dell’Unione Europea e di chi è intervenuto nei podcast come ospiti.