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Naga, intervista sugli ultimi sviluppi normativi

«L’impatto negativo sarà preponderante»

Photo credit: Naga ODV

Lo sportello immigrazione del Naga, storica associazione milanese con un’esperienza maturata in 35 anni di attività di sostegno alle persone straniere, risponde in modo preciso e sintetico ad alcune domande sugli ultimi sviluppi normativi. L’intervista è tratta dal sito web dell’associazione.

Quali sono le principali novità introdotte?

Principalmente sono due.

La prima, il decreto flussi 2022 1. La seconda, il DL Cutro.

Il decreto flussi 2022, rivolto a una tipologia di datori di lavoro e a taluni Paesi di provenienza sul versante dei lavoratori, fissa le quote di ingresso e nel contempo delinea la procedura cui deve attenersi il datore di lavoro ai fini del rilascio del nulla osta.

Il decreto flussi 2022, rispetto alle versioni precedenti, contiene una novità che indica chiaramente lo spirito del decreto. Ovvero, il datore di lavoro, prima di presentare la domanda per l’ottenimento del nulla osta, ha l’obbligo di attestare l’indisponibilità sul territorio nazionale di lavoratori potenzialmente interessati ad essere assunti. Sono state fissate circa 80.000 quote, di cui la metà a beneficio di imprenditori agricoli.

Per quanto concerne il DL Cutro, introduce alcune novità di segno negativo e alcune di segno opposto. Le novità negative sono, innanzitutto, il depotenziamento della protezione speciale. Viene infatti a mancare quella particolare tipologia di protezione speciale legata all’integrazione sul territorio nazionale ovvero a beneficio di quei cittadini stranieri che avevano costruito e sviluppato in Italia una vita privata e/o familiare. E’ stata altresì eliminata la protezione speciale associata a ragioni sanitarie, ragion per cui su tale fronte non si potrà che ripiegare sul rilascio del permesso per cure mediche. Rimane comunque aperta l’altra tipologia di protezione speciale, legata al principio generale del non refoulement.

Le novità di segno positivo sono la stabilizzazione a venire dei prossimi decreti flussi che rimarranno in piedi per un periodo temporale continuativo di tre anni, nonché l’innalzamento della durata dei permessi di soggiorno per lavoro e per famiglia che passa da due anni a tre anni.

Quali sono gli effetti delle nuove disposizioni del DL Cutro sulla vita delle cittadine e dei cittadini stranieri?

L’impatto negativo sarà preponderante, nel senso che spingerà alla condizione di irregolarità una gran massa di cittadini stranieri residenti in Italia da anni e perfettamente integrati sotto il profilo familiare e/o lavorativo. Sopprimere la protezione speciale avrà solo l’effetto di colpire persone che in Italia lavorano con contratti regolari, hanno un’abitazione e spesso avevano trasferito qui anche la famiglia. Persone, insomma, ormai parte integrante del sistema sociale del nostro Paese.

Si può arrivare in Italia attraverso dei canali di ingresso regolare?

Di fatto è praticamente impossibile.

I canali di ingresso sono quelli tradizionali collegati al rilascio delle varie tipologie di visto d’ingresso, da parte delle Ambasciate italiane. Questo però presuppone che la domanda venga accolta al fine di poter entrare legalmente in Italia.

Ci si può regolarizzare una volta che si è sul territorio?

Non esiste un meccanismo di regolarizzazione permanente per lavoro. Al Naga si rivolgono datori di lavoro che vorrebbero regolarizzare le persone che lavorano per loro, ma la legge non lo prevede. Salvo sanatorie. Il Decreto Flussi prevede infatti che il lavoratore o la lavoratrice non sia in Italia.

Esistono altre strade che prevedono sempre la sussistenza di requisiti particolari oltre alla necessità di compiere una serie di passaggi procedurali a volte di non agevole applicazione finalizzati all’ottenimento del permesso di soggiorno, per esempio la coesione familiare compresa anche e soprattutto quella con il cittadino italiano, il rilascio del permesso per cure mediche, la domanda di protezione internazionale, il permesso da art. 31, il permesso famiglia quale padre di minori italiani, il permesso per giustizia, il permesso per violenza domestica. Da ultimo, per i cittadini ucraini fuggiti dal conflitto dopo il 24 febbraio 2022, la possibilità di avere con immediatezza il permesso di soggiorno per protezione temporanea.

Quali sono le richieste più frequenti che ricevete al vostro sportello?

Negli ultimi tempi, venivano chieste in maniera massiva informazioni su forme varie di regolarizzazione, come la coesione familiare, il permesso art. 31 e la domanda di asilo. Altro argomento di forte discussione è stato l’inoltro delle richieste volte all’ottenimento della residenza fittizia. Un’altra voce su cui ci siamo spesso imbattuti è quella della sanatoria del 2020, ovvero del motivo per cui a distanza di anni queste domande sono rimaste prive di riscontro, senza che fosse stato possibile conoscere i motivi ostativi che le avevano incagliate. Un altro argomento trattato in via massiva è stato quello del rilascio dell’appuntamento sull’applicativo informatico PRENOTAFACILE, soprattutto per tutti quei cittadini stranieri che hanno fatto la domanda di asilo il cui procedimento non si è concluso e che è tutt’ora pendente. Molte domande anche sul versante delle case popolari oltre a quello in ambito lavorativo (rispetto del contratto, licenziamento, infrazioni disciplinari e via dicendo). Altro argomento che si propone ritualmente ogni anno è quello dell’iscrizione a scuola dei minori irregolari privi anche del codice fiscale. Temi meno toccati, quelli sulla richiesta di cittadinanza italiana e sulle modalità operative del ricongiungimento familiare.

Che valutazione date delle novità normative?

Negativa. Sul decreto flussi 2022, nonostante l’intendimento sia di favorire l’ingresso di manodopera straniera per la copertura di posti di lavoro su cui si registra una forte richiesta da parte dell’imprenditoria, di fatto si rivela una procedura complessa e farraginosa non alla portata delle piccole e medie imprese per non parlare dell’imprenditore individuale. Peraltro il decreto flussi non era aperto a tutti i datori di lavoro ma solo a quelli operanti in specifici comparti (autotrasporto, edilizia, turistico-alberghiero, meccanica, telecomunicazioni, alimentare e cantieristica navale). Sul DL Cutro la valutazione è fortemente negativa.

Eliminare la protezione speciale significa in primis non permettere a persone che hanno instaurato legami sociali, familiari di rimanere di regolarmente in Italia e questo è un effetto disumano e drammatico.

Dall’altro lato eliminare la protezione speciale significa quindi produrre un esercito di irregolari che andranno ad alimentare il mercato del lavoro nero e dello sfruttamento o della criminalità.

  1. Il decreto flussi è stato pubblicato in GU il 29.12.2022 ma riguarda quote di ingresso del 2023, terminate lo stesso giorno del “click day” (ndr.)