Il presidio è promosso da Mediterranea Saving Humans (Bologna), Asgi, Refugeesinlibya e la rete Mai più lager – No Cpr. Adesioni in aggiornamento qui.
Davanti al fenomeno migratorio che sta investendo l’Europa negli ultimi mesi, e che ha toccato terribili punti nella strage di Stato di Cutro e nella inadeguata gestione dell’accoglienza a Lampedusa, abbiamo visto il nostro governo rispondere con misure discriminatorie e criminalizzanti.
Con gli ultimi provvedimenti, il governo rafforza ancora una volta la dicotomia del noi/loro e tratta il fenomeno migratorio con uno strumentale allarmismo, mirato a giustificare le disumane misure proposte.
Tra gli indegni provvedimenti delle ultime settimane, chiaramente diretti a comprimere i diritti fondamentali delle persone in movimento, spicca la decisione di rafforzare la già esistente rete dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio, veri e propri lager di Stato: l’ultima decisione di estendere la permanenza nei CPR ai 18 mesi si accompagna alla recente richiesta di un versamento della somma di 4.938 € da parte di chi chiede asilo in una città di “frontiera” o nelle zone di transito.
Riteniamo necessario un percorso fermo, resistente e collettivo, per ribadire il nostro sostegno alle persone in movimento e per rifiutare pubblicamente i provvedimenti di legge emanati. Pertanto, vorremmo condividere e portare le testimonianze scritte e visive della rete NO ai CPR, con lo scopo di denunciare tali atti e le strutture dei CPR.
Non vogliamo essere complici!
Non vogliamo accettare che la condizione di un essere umano, quale individuo libero o detenuto, sia affidata a criteri economici che tendono inoltre ad affermare la profilazione razziale.
Non vogliamo essere complici di questo profondo svilimento del concetto di protezione internazionale.
Invitiamo lɜ cittadinɜ e tutte le realtà del tessuto civile a prendere parte al presidio davanti alla prefettura, venerdì 29 settembre, alle ore 19, con ogni forma di contributo.