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PH: Antonio Sempere
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Circa 1.000 persone migranti tentano di saltare la recinzione di confine a Ceuta

Si tratta del terzo tentativo di salto di massa nelle ultime settimane

Per più di cinque ore si sono vissuti momenti di tensione per fermare tre distinti gruppi di persone che tentavano di raggiungere Ceuta. Sono state dispiegate forze di polizia sia da parte spagnola che marocchina. Spray al peperoncino, candelotti fumogeni, sorvolo di elicotteri e droni, pietre e bastoni. Un enorme dispiegamento di forze, diversi i feriti.

La cronaca e le fotografie del fotoreporter Antonio Sempere.

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Nelle prime ore del 17 novembre, la Guardia Civil è stata allertata dopo l’individuazione di circa un migliaio di persone migranti di origine subsahariana sulla rotta che collega Tangeri a Castillejos, cittadina marocchina vicina al confine con Ceuta. Questo tentativo di attraversamento della barriera è uno dei più numerosi degli ultimi anni, superato solo dall’incidente del maggio 2021, quando circa 12.000 persone attraversarono la spiaggia di Tarajal nella crisi migratoria più significativa che la città autonoma abbia vissuto in tutta la sua storia.

Fin dalle prime ore del mattino, l’atmosfera si è fatta tesa. La situazione è peggiorata quando il gruppo di migranti ha sfondato l’assedio che la Gendarmeria marocchina aveva posto sulla collina accanto alle recinzioni di confine, recentemente rinforzate con filo spinato e finanziate con fondi spagnoli ed europei, dopo che il governo spagnolo aveva rimosso il filo spinato dalla doppia recinzione.

Lo scontro è degenerato rapidamente. I giovani migranti, spinti dalla necessità e dall’urgenza di migliorare le proprie condizioni di vita, si sono trovati faccia a faccia con le forze di sicurezza marocchine. L’assembramento è riuscito a superare la prima linea di gendarmi a circa 500 metri dal confine. I sassi lanciati da una parte sono stati accolti con palle di gomma e fumogeni dall’altra, e le truppe marocchine sono state viste lanciare pietre contro i migranti. Le immagini hanno mostrato una scena straziante, con i feriti assistiti dai loro compagni, mentre le ambulanze venivano mobilitate da entrambi i lati del confine.

Nel cielo sopra la recinzione, il rumore degli elicotteri, uno della Guardia Civil e uno dell’esercito marocchino, ha dominato la scena, volando a bassa quota e sorvegliando le centinaia di persone trattenute dalle forze marocchine. I velivoli hanno svolto un ruolo fondamentale nel coordinare la risposta alla situazione a terra.

Al sorgere del sole, l’intensità dello scontro non è diminuita. I volti delle persone migranti riflettevano la paura, la determinazione e la fatica di chi ha percorso lunghe distanze alla ricerca di un orizzonte di speranza.

I migranti, divisi in tre gruppi, si sono diretti verso la recinzione principale che segna il confine tra Marocco e Spagna. Sul lato spagnolo, gli agenti della Guardia Civil, supportati dall’unità antisommossa della Polizia nazionale, sono riusciti a impedire ai giovani di entrare in territorio spagnolo. Per contenere l’ondata disperata di persone che cercavano di attraversare la frontiera, hanno dovuto usare agenti antisommossa e spray al peperoncino nel tentativo di dissuadere i migranti. Sul lato marocchino, il cielo era tinto di grigio dai fumogeni sparati dalla gendarmeria. Il suono ovattato delle pietre che si schiantano contro le protezioni e dei bastoni che risuonano nell’aria componeva una sinfonia di caos e disperazione.

Secondo le fonti, una ventina di migranti e tre gendarmi marocchini sono rimasti feriti durante i pesanti scontri. La Croce Rossa ha assistito anche due agenti spagnoli feriti mentre cercavano di respingere il tentativo di attraversamento.

Questo nuovo episodio di crisi umanitaria evidenzia la continua pressione migratoria sul confine meridionale, un punto critico sulla rotta verso l’Europa. Le autorità marocchine hanno mostrato la collaborazione in essere con le autorità spagnole.

Il controllo nei boschi e sui frangiflutti che circondano la città è vitale per il governo spagnolo. L’Europa finanzia il Marocco perché agisca da gendarme di lusso, una situazione che diventa evidente quando il Marocco usa l’immigrazione come strumento politico per spingere al riconoscimento del Sahara Occidentale, soprattutto contro le due città autonome, come è successo nel maggio 2021.

Questo tentativo di attraversamento di massa è uno dei numerosi incidenti recenti che evidenziano la situazione persistente dei flussi migratori verso l’Europa attraverso le frontiere spagnole e la complessità di gestire questi movimenti migratori in modo sicuro e con umanità.