Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
PH: Danilo Balducci per Save the Children
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Uno studio etnografico sullə minori stranierə non accompagnatə in Italia

Tra identità, relazioni e pratiche di resistenza quotidiana

Papers, una rubrica di Melting Pot per la condivisione di tesi di laurea, ricerche e studi.
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Università degli Studi di Padova
Dipartimento di scienze politiche, giuridiche e studi internazionali

Corso di laurea Triennale in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali, Diritti Umani

An ethnographic study of unaccompanied foreign minors in Italy: between identity, relationships, and everyday resistance practices

di Guixia Hu
(Anno accademico 2022/2023)

Introduzione

Fin dagli anni Novanta, il fenomeno dellə minori stranierə non accompagnatə (MSNA) cominciò ad emergere sempre più in Italia. La Legge n. 47/2017 definì unə MSNA «il minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano». Nel corso dei decenni, l’entità, la composizione e le caratteristiche di questa categoria di persone migranti sono cambiate in base agli eventi geopolitici ed ambientali.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la maggior parte di essə fuggivano dalle zone di guerra, mentre tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, oltre allə richiedenti asilo, c’erano anche minori che migravano per altre ragioni. Infatti, Helfter (2010) propose la seguente classificazione, sulla base delle motivazioni della loro migrazione:

1) rifugiatə, minori che sono in pericolo nel loro Paese di origine a causa di guerre, persecuzioni o attività politiche di parenti o amicə;
2) affidatə, che sono accompagnatə in Europa da unə adultə responsabile di loro, ma non è in grado di prendersi cura di loro;
3) ricongiuntə, coloro che decidono autonomamente di raggiungere i loro genitori al di fuori delle procedure legali e senza sapere dove siano;
4) sfruttatə, minori impiegatə come piccola manodopera o forza lavoro non salariato;
5) presceltə, di solito lə primogenitə, che sono incoraggiatə dai genitori a migrare per scappare dalla povertà;
6) conquistatorə, che decidono da solə di migrare. La presente ricerca adotta questa dettagliata definizione, perché comprende la varietà di MSNA che sono accoltə nella comunità studiata.

Nel corso degli anni, il quadro normativo attorno all’accoglienza e alla protezione di MSNA si è sviluppato seguendo le tendenze ed è cambiato diverse volte per far fronte alle sfide del fenomeno. Il quadro normativo italiano seguì l’esempio delle direttive internazionali e dell’Unione Europea, in altri casi adottò sistemi innovativi prima di altri paesi. La legislazione attuale consiste principalmente nella Legge n. 47/2017, comunemente conosciuta come Legge Zampa, che promuove un sistema considerato comprensivo ed innovativo, ma che è ben lontano dalla sua piena implementazione.

Comunque, l’accoglienza dellə MSNA varia molto anche in base alle strutture di prima e seconda accoglienza in cui sono collocatə, e il loro futuro dipende da una questione di fortuna, «una lotteria dell’accoglienza», come indicò D’arrigo in un report pubblicato da Save the Children: «tutto può cambiare in positivo o in negativo a seconda di chi ti ospita e ti accompagna nel percorso verso la maggiore età» (Biella, 2023, p. 38). Perciò monitorare e svolgere casi studio su specifiche strutture di accoglienza potrebbe contribuire direttamente – evidenziandone le buone e cattive pratiche – e indirettamente al miglioramento del sistema promosso dalla Legge Zampa.

Essere MSNA non implica solo una doppia affiliazione legale, ma anche un doppio profilo di vulnerabilità (Howard, 2020): le difficoltà di essere stranierə si intrecciano con quelle di essere minorenne. È importante che le autorità locali e le strutture di accoglienza che garantiscono l’accoglienza e la protezione considerino lə minori come persone migranti con caratteristiche peculiari e che presentano specifiche sfide. Inoltre, concentrarsi sullo specifico caso dellə MSNA permette di esplorare un fenomeno che è quantitativamente significativo, ma anche di valutare le politiche (Ricucci, 2018) e le pratiche nei campi dell’inclusione, dell’educazione, della formazione, del capitale sociale, delle relazioni, dell’autonomia e della coesione sociale (Surian et al., 2018).

Sulla base di uno studio etnografico condotto in una comunità residenziale di minori nella città di Padova, la presente tesi ha lo scopo di gettare luce su alcuni aspetti del processo di accoglienza e integrazione dellə MSNA. Attraverso il concetto di Scott di resistenza quotidiana (Scott, 1985), questa ricerca investiga alcune delle pratiche adottate dallə MSNA per affrontare la loro situazione, incluso il difficile e spesso traumatico viaggio verso l’Italia, la permanenza nelle strutture di prima e seconda accoglienza, il tempo di attesa prima del diciottesimo compleanno, il loro progetto migratorio e le aspettative per il futuro.

Nel contesto di questo studio, definiamo la resistenza come «quegli scontri che hanno per oggetto poste di differente natura, materiali e immateriali, legate a interessi evidenti a fare o a possedere qualcosa, così come ad affermare una piena e libera soggettività affrancata dagli status ascritti» (Saitta, 2015, p. 15). Attraverso le lenti della resistenza quotidiana, esamineremo le pratiche dellə MSNA in tre dimensioni: identità, relazioni e tempo. La presente ricerca cerca di contribuire al più ampio dibattito sull’accoglienza e sull’integrazione dellə MSNA, dando voce a coloro che lə supportano nelle strutture di accoglienza, così come allə minori stessə.

Lo sviluppo di questa tesi è strutturato come segue. Nel primo capitolo, una breve descrizione dell’attuale situazione è succeduta da una panoramica del quadro normativo italiano sull’accoglienza e sulla protezione dellə MSNA, con particolare attenzione alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il Decreto Legislativo n. 142/2015 (Decreto Accoglienza) e la Legge n. 47/2017 (Legge Zampa).

Nel capitolo seguente, vi è una presentazione del metodo e delle tecniche di ricerca che sono stati usati, il contesto dello studio, e la metodologia della ricerca, ovvero come è stata messa in campo l’osservazione partecipante e come sono state condotte le interviste semi-strutturate. Il terzo capitolo si occupa della questione dell’identità, dei tentativi dellə MSNA di mantenere l’identità passata e lo sviluppo di una nuova aderendo alla subcultura della trap.

Nel quarto capitolo, le relazioni all’interno del gruppo di pari, con lə educatorə e lə volontariə sono delineate nel contesto della comunità.

Il quinto capitolo esplora le motivazioni e le aspettative dietro alla loro decisione di migrare, ma anche la loro percezione e la loro esperienza del tempo, soprattutto di quello di attesa prima dei 18 anni. Nelle conclusioni, i principali risultati della ricerca verranno riassunti e discussi.