Gradisca. Garantire non soltanto la salute fisica, ma anche e soprattutto quella psicologica allo straniero durante il trattenimento nel centro, anche attraverso la tutela di un diritto personale come la libertà di culto. Proprio nel rispetto dei costumi e del credo religioso dell’immigrato, dal 23 settembre al 23 ottobre anche nel Cpt di Gradisca è stato osservato il Ramadan, il 9º mese del calendario islamico tradizionalmente riservato al digiuno.
«Le norme sull’immigrazione consigliano attenzione all’assistenza religiosa, ma noi, come ente gestore della struttura – ha precisato il presidente di Minerva, Adriano Ruchini – e grazie alla presenza nel nostro organico di operatori di credo musulmano che hanno contribuito a evidenziare elementi di criticità e soluzioni per conciliare il rispetto dell’Islam, abbiamo sin dall’inizio deciso d’interpretare il rispetto della religione dei cittadini stranieri come una linea guida dal punto di vista della gestione del centro. Questo sin dall’inizio, credendo in una collaborazione sistematica con i vari rappresentanti religiosi locali, una collaborazione attenta a dare sostegno e conforto religioso agli ospiti, anche attraverso la realizzazione di spazi appositi per la pratica dei vari credi religiosi».
Una scelta dettata anche dalla percentuale di stranieri di fede islamica presenti nel Cpt. «Una percentuale di circa il 70% degli stranieri presenti a Gradisca, per gran parte provenienti da Paesi magrebini – ha detto Ruchini –. A aderire al Ramadan sono 35-40 ospiti».
(ma.c.)
dal Messaggero Veneto del 7 novembre 2006
Cpt, garantito agli islamici il rispetto del Ramadan
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