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da Il Piccolo di Trieste del 6 marzo 2007

All’economia regionale servono 7mila lavoratori extracomunitari

Secondo le previsioni contenute in un rapporto dell’Agenzia regionale per il Lavoro

Era di 5mila e 700 unità nel 2004, è sceso a 5mila nel 2005 per poi risalire a 8mila nel 2006, e si avvia, per il 2007, a toccare quota 7mila. La richiesta di lavoratori immigrati nella regione Fvg si fa sempre più alta (anche se il livello massimo di fabbisogno è stato registrato nel 2001 con 11mila). Partendo dai dati relativi agli scorsi anni, l’Agenzia regionale per il Lavoro ha elaborato le previsioni per quest’anno relative alla concessione di quote per l’entrata di cittadini extracomunitari da impiegare nei settori produttivi regionali. I dati relativi alle domande pervenute fino al 2006, secondo l’Agenzia, sono infatti indicativi di un fabbisogno crescente di lavoratori stranieri.
«Nella stima relativa per il 2007, e quindi relativamente alle quote di cui necessiterebbe la regione Friuli Venezia Giulia per fronteggiare i fabbisogni espressi dal territorio locale, – spiega l’Agenzia – si sono voluti delineare due possibili scenari con due ipotesi, una massima e una minima». Non solo: le cifre proposte sono state anche «depurate» attraverso l’inserimento di alcuni fattori di correzione. Il primo è costituito dalla presenza di una forte componente di permessi di soggiorno rilasciati per il ricongiungimento familiare, il secondo è costituito dal fatto che una piccola componente del fabbisogno regionale potrà essere costituita dai lavoratori neocomunitari che d’ora in avanti saranno sganciati dal meccanismo delle quote. Si parte essenzialmente da un dato oggettivo che deriva dalla semplice osservazione dei settori di collocamento degli extracomunitari negli scorsi anni.
«Il valore di partenza corrisponde ai posti di lavoro per i quali le imprese pensano di dover ricorrere a personale privo di esperienza – spiega l’Agenzia. Pur non essendoci una perfetta corrispondenza tra tale caratteristica e il fatto che il lavoratore che verrà assunto sia di provenienza extracomunitaria, è molto plausibile pensare che una larghissima fetta di questa componente troverà soddisfazione solamente attraverso questo canale». Lo dimostrano appunto i dati degli scorsi anni: nel 2006, per esempio, quasi il 70 per cento degli immigrati ha trovato lavoro come addetti alle pulizie e ai servizi di lavanderia. Seguono addetti ai servizi domestici e ristorazione, addetti alle vendite, operai, addetti all’edilizia, conducenti di veicoli a motore, manovali. «Il primo scenario proposto parte dalla cifra di 4.970 lavoratori – afferma l’Agenzia. Al netto dei fattori di correzione, le previsioni di lavoro stabile con personale proveniente direttamente dall’estero sarebbero pari a 3.728 unità. A questa cifra bisogna aggiungere poi le necessità espresse per quanto concerne il lavoro stagionale, nelle quali, su un fabbisogno complessivo di 4.040 unità, gli extracomunitari rappresentano il 33,7%, ovvero 1.361 unità. Infine bisogna aggiungere il fabbisogno per il lavoro domestico e di cura e assistenza. Sulla base delle richieste del passato e dei dati a disposizione si potrebbe calcolare tale fabbisogno in 1.700 unità».
Secondo la prima ipotesi, dunque, il fabbisogno complessivo di lavoratori extracomunitari in Fvg si attesterebbe su 6.789 unità totali. Ma si tratta di un’ipotesi prudente. «Il secondo scenario parte dalla cifra di 7.040 lavoratori – continua l’Agenzia. Al netto dei fattori di correzione, le previsioni di lavoro stabile sarebbero pari a 5.280 unità. A questa cifra bisogna poi aggiungere le necessità espresse per il lavoro stagionale, pari, in questa ipotesi, al 53,0% dei 4.040 già considerati: si giunge ad una cifra corrispondente a 2.141 unità». A tali valori bisogna aggiungere il lavoro domestico e di cura e assistenza, che viene considerato secondo una proiezione più consistente rispetto a quella precedente e probabilmente più aderente ai fabbisogni reali espressi del territorio: le stime portano a quantificare tale quota in 2.100 unità. Anche secondo l’Agenzia regionale per il Lavoro in questo modo ci si avvicina più fedelmente alla realtà. «Secondo l’ipotesi ”alta” che è quella che probabilmente meglio risponde alle reali esigenze del territorio e del sistema sociale ed economico del Friuli Venezia Giulia – conclude infatti – si giungerebbe a un fabbisogno complessivo che si attesterebbe su 9.521 unità totali, che dovrebbero rappresentare il contingente da riservare per il 2007 all’interno del decreto flussi».
Elena Orsi