È stato pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21 “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina” (art. 31 e 33) che, tra le altre cose, mira a potenziare le capacità di accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in corso.
Il DL introduce forme di accoglienza diffusa per 15 mila persone, alternative al Sistema di Accoglienza e Integrazione e ai Centri di Accoglienza Straordinaria, da realizzarsi con la collaborazione degli Enti Locali e del Terzo Settore. Prevede, inoltre, il riconoscimento per tre mesi di contributi per il sostentamento a 60 mila persone che hanno trovato sistemazione autonomamente. Entrambe le misure saranno disciplinate da ordinanze di protezione civile.
Uno stanziamento di fondi destinato a Regioni e province autonome coprirà l’accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale di 100 mila tra richiedenti e titolari di protezione temporanea. Intanto, il Ministero dell’Interno potrà rinnovare i contratti a termine dei lavoratori a impiegati nelle Commissioni per il riconoscimento della protezione Internazionale o nell’esame delle domande dell’ultima regolarizzazione.
Infine, il DL prevede una deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie per medici, infermieri e OSS ucraini che prima del 24 febbraio vivevano in Ucraina. Quelli che hanno un Passaporto europeo delle qualifiche per i rifugiati potranno essere impiegati presso strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private con contratti a termine, contratti di collaborazione o come liberi professionisti.
Contestualmente è stata pubblicata la circolare del 22 marzo che riprende i punti salienti del decreto.
Scheda in quattro lingue per i profughi dall’Ucraina
Vademecum del Ministero per l'accoglienza, la protezione e le norme sanitarie
- Fonte: Integrazionemigranti.gov.it