Il governo italiano ha approvato due schemi di decreti legislativi che modificano in senso restrittivo le procedure per la richiesta di asilo e per il ricongiungimento familiare.
Come al solito non si sono fatti conoscere all’opinione pubblica i testi ufficiali delle misure approvate dal governo che sortisce un sicuro “effetto annuncio” senza neppure fare conoscere a tutti il contenuto delle sue
decisioni.
Dei due provvedimenti circolano già alcune versioni, si attende di conoscere i testi effettivamente approvati dal Consiglio dei ministri.
Parrebbe comunque che si siano ristrette le possibilità di accesso alla procedura di protezione internazionale , stravolgendo il decreto legislativo 25 del 2008 entrato in vigore da pochi mesi ed ancora privo del regolamento di
attuazione Si vorrebbero evitare le cd. domande”strumentali, quasi certamente restituendo poteri discrezionali alla polizia e ripristinando forme più severe di detenzione per i richiedenti asilo.
Questa scelta del governo si collega evidentemente alla decisione di aprire dieci nuovi centri di detenzione amministrativa, in tutte le regioni nelle quali i governi precedenti non erano riusciti ad imporre la soluzione della detenzione amministrativa come strumento principale per affrontare la presenza di immigrati irregolari.
Sembra anche che Maroni riprovi a sostenere le iniziative del governo con le coperture della Commissione europea di Barrot , come successo durante le prime fasi dell’emergenza rom, dando per acquisito un parere della
Commissione che ancora non esiste.
Come emerge dalle agenzie Maroni sostiene di avere ricevuto un’approvazione che persino Barrot
nega di avere mai formalizzato.
Ancora menzogne sui rapporti con l’Europa. Comunque alla fine la Commissione europea di Barrot, già braccio destro del presidente francese Sarkò, uomo di destra, fautore
della fortezza europa, approverà tutto… forse è questo che il ministro italiano da già per scontato, come è già successo per la farsa dell’approvazione della politica italiana sui rom da parte della stessa Commissione Europea.
Come tutti danno per scontato che dalla Libia i
migranti continueranno a partire, e poi a naufragare nel Canale di Sicilia.
I due provvedimenti approvati dal Consiglio dei ministri aggraveranno ancora la condizione di clandestinità dei migranti che sono costretti ad entrare irregolarmente in Italia , per la mancanza di effettivi canali di ingresso legale, ed imporranno a molte famiglie già regolarmente presenti in Italia, che non potranno avvalersi del
ricongiungimento familiare previsto fino ad oggi, di fare entrare i loro figli clandestinamente come “minori non accompagnati”.
Un grande regalo alle organizzazioni criminali che il governo afferma -a parole- di volere combattere. Nuove possibilità di vittime innocenti, tra i minori costretti alla traversata o al viaggio in un tir, a rischio di morire o di subire gravssimi abusi nei paesi di transito.