Basta un click e si può verificare che il Comune di Padova, contrariamente a quanto stabilito dalla legge, mantiene ancora la richiesta del permesso di soggiorno per iscrivere i minori figli di stranieri privi di permesso di soggiorno agli asili nido.
“Il Comune verificherà la presenza e la validità dei documenti di soggiorno degli stranieri non comunitari (art. 6 comma 2 del D.Lgs. 286/98, modificato dalla legge 94 del 15 luglio 2009).
Se in prima battuta, dopo le proteste di associazioni, genitori ed insegnanti, l’Amministrazione comunale, per bocca dello stesso Sindaco Flavio Zanonato, sembrava disposta a tornare sui suoi passi, eliminando la richiesta del permesso di soggiorno, ancora, dopo un mese dalle dichiarazioni pubbliche, il sito del Comune riporta espressamente la previsione.
L’Assessore ai Servizi scolastici Claudio Piron era tornato sull’argomento proprio la scorsa settimana, con un discutibile dietro front rispetto alle parole del Sindaco.
Secondo l’esponente della Giunta, infatti, il problema non sussiste visto che gli stranieri irregolari non possono comunque presentare la dichiarazione ISEE e che in ogni caso non sono pervenute richieste agli uffici.
Ovviamente, ma l’Assessore omette di ricordarlo, le richieste non sono pervenute proprio grazie all’effetto dissuasivo prodotto dall’esplicità richiesta che il sito internet riporta in grassetto. Tra le altre cose, è bene ricordarlo, la dichiarazione ISEE non è obbligatoria al fine della presentazione della domanda.
Nonostante il Ministero dell’Interno abbia già in due occasioni chiarito il non obbligo della richiesta del permesso di soggiorno ai fini dell’iscrizione, rispondendo alle sollecitazioni del Comune di Bologna e del Comune di Torino, l’amministrazione di Padova continua a rimanere ferma sulla linea della discriminazione nei confronti dei minori stranieri senza il permesso di soggiorno.
In una lettera indirizzata a Sindaco, Assessore e Prefetto le associazioni, gli insegnanti ed i genitori tornano a ribadire la loro posizione denunciando la scelta irreparabile dell’amministrazione visto che il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 15 maggio.
Di seguito una ricostruzione degli avvenimenti e delle valutazioni giuridiche sulla vicenda:
– La denuncia delle Associazioni e dei genitori dopo la pubblicazione della richiesta sul sito
– Il Ministero dell’Interno fa chiarezza dopo i quesiti di Torino e Bologna
Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa