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da Il Piccolo di Trieste del 7 novembre 2006

Allo studio corsi professionali riservati agli extracomunitari ospiti del Cpt

Gradisca. Al Cpt tra poco si impareranno i mestieri. È di ieri la notizia che i principali enti di formazione presenti sul territorio provinciale sosterranno Minerva, la coop che gestisce i servizi al centro per immigrati, nell’istituzione di corsi professionali a beneficio degli ospiti della struttura.
Se le buone intenzioni come pare andranno in porto, il centro immigrati gradiscano sarà il primo in Italia a fornire un simile servizio alle persone trattenute. La volontà di attivare il progetto in tempi brevi è venuta nel corso di una riunione che ha visto seduti attorno allo stesso tavolo Wanda Zotti e Giulia Castellan, rispettivamente direttore provinciale di Ial ed Enaip, il presidente regionale dell’Enfap Massimo Infanti, e le figure professionali coinvolte da Minerva nella gestione del centro, a partire dal direttore Paolo Zotti. Spiega quest’ultimo: «Quello che Minerva intende attivare assieme ai tre enti di formazione sarà un progetto-pilota a livello nazionale. L’intento è tentare di fornire, pur nei brevi periodi di permanenza degli immigrati (si va dai 30 ai 60 giorni) una qualifica professionale di base che permetta loro di avere delle opzioni al momento della loro uscita dal Cpt: sia che siano rimpatriati nei Paesi d’origine, sia che risiedano in Italia».
Ial, Enfap ed Enaip lavoreranno gomito a gomito per creare percorsi formativi. Nei prossimi giorni sarà definita una possibile gamma di corsi: fra le ipotesi lavorazione della ceramica e decorazione del legno, nel campo edile la manutenzione e tinteggiatura, forse un corso per panettieri».
«L’intento è duplice – continua Zotti -: per prima cosa, impegnare gli ospiti in attività costruttive. Potrà sembrare scontato, ma le ore qui dentro passano molto lentamente. In secondo luogo, fornire a queste persone gli strumenti per affrontare la vita quotidiana una volta rilasciate. Credo si tratti di un progetto responsabile e di grande profilo etico» afferma il direttore del Cpt, che lascia intendere la volontà di accedere a dei finanziamenti. «Ottenere qualcosa dal Fondo sociale europeo forse non sarà facile, ma confidiamo nella sensibilità dell’assessore regionale Roberto Antonaz, cui la vicenda-Cpt sta molto a cuore. È tempo – conclude Zotti – di iniziare a riprogettare in maniera positiva queste strutture. Al centro ci sono le persone e questo valore a Gradisca viene rispettato».
Da marzo a oggi nel Cpt gradiscano si sono registrati oltre 340 ingressi, con una presenza giornaliera mai superiore alle 60 unità.
Luigi Murciano