Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Bologna – Il mondo appartiene a noi! Insieme per sconfiggere il razzismo e per il diritto di restare

Giornata sulla libertà di scelta

“Questo pianeta è di tutti, il mondo ci appartiene, allora perché i migranti vengono deportati dall’Europa all’Africa e gli europei sono benvenuti nei nostri paesi per arricchirsi e sfruttare le nostre terre?”. E’ questa la domanda di Ibrahim all’assemblea che si è tenuta al Tpo nella giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati all’indomani dell’importante manifestazione di Firenze dopo l’uccisione Modou Samb e Mor Diop , a cui è stata dedicata la giornata.

Dopo aver cucinato e mangiato insieme, gli attivisti dello Sportello Migranti del Tpo, della scuola di italiano Kalima, dell’associazione Al-Sirat e i migranti provenienti dalla Libia inseriti nel Piano di Accoglienza della Protezione Civile alloggiati nelle strutture di Via del Milliario, Prati di Caprara e Villa Aldini, si sono ritrovati per discutere del loro presente e del loro futuro.
L’assemblea si è aperta considerando la responsabilità delle politiche italiane discriminatorie e razziste verso il diffondersi della xenofobia e della proliferazione di organizzazioni neo-naziste a cui devono attribuirsi gli omicidi di Firenze. Successivamente è stata presentata e discussa la petizione promossa dal Progetto Melting Pot per il rilascio di un permesso per motivi umanitari ai migranti arrivati dalla Libia a Lampedusa la scorsa primavera, mentre infuriava la guerra della Nato.

Moltissime le domande, i dubbi, le testimonianze dei migranti presenti, arrivati in Italia e a Bologna addirittura da sei mesi e ancora privi del permesso di soggiorno per richiesta asilo che autorizza a svolgere attività di lavoro. Emigrati da Ghana, Nigeria, Ciad, Sierra Leone e Costa d’Avorio per andare a lavorare in Libia come operai, muratori, braccianti, ad aprile scorso sono partiti per l’Italia come altre migliaia di persone perché salire su una barca ed attraversare il Mediterraneo era paradossalmente meno pericoloso e meno costoso che intraprendere un viaggio verso i propri paesi di origine, dove povertà e miseria non avrebbero garantito nessun futuro.
Il Governo Berlusconi non poteva respingerli, ma non li ha nemmeno accolti. Ha rinviato il problema intrappolandoli con la domanda di asilo, per poi dichiarare che non più del 30% se la sarebbero vista accogliere.
Per questo durante la giornata sono state raccolte le firme per chiedere che a tutti loro venga immediatamente rilasciato un permesso per motivi umanitari, per proteggere dall’irregolarità anche il restante 70%, per difendere il diritto di ciascuno di scegliere del proprio futuro, domandando l’asilo in maniera consapevole, e per garantire a tutti un futuro di dignità contro il ricatto della clandestinità.

Partiamo dalla richiesta di un permesso per motivi umanitari a tutti i migranti provenienti dalla Libia inseriti nel Piano di Accoglienza (289 a Bologna e provincia) e dalla petizione di Meltingpot.org per ribadire che solo dando dignità ed ascolto ai progetti personali di chi ha raggiunto le coste italiane per sfuggire ai bombardamenti o perché costretto dalle milizie di Gheddafi, è possibile costruire una società in cui le diversità cooperano nell’affrontare le contraddizioni, le difficoltà, la crisi.

Nelle nostre pratiche quotidiane, come le vertenze per i diritti del soggiorno, i corsi di italiano, la relazione ed il confronto con persone che da sempre nei loro paesi di origine pagano il prezzo di un modello di sviluppo ingiusto e squilibrato, sono già presenti gli anticorpi ad un razzismo sempre più crudo e pericoloso per tutti.
Rafforziamo questi anticorpi, moltiplichiamoli!

Domenica 18 dicembre vi invitiamo a cucinare, mangiare e discutere con noi e con migranti fuggiti dalla guerra in Libia, per affermare la necessità di un cambio nelle politiche dell’immigrazione, dell’asilo e dell’accoglienza contro l’irregolarità, lo sfruttamento lavorativo, la discriminazione, la stigmatizzazione mediatica e l’odio razzista.

Scuola di italiano con i migranti Kalima
Sportello Migranti TPO