Secondo diverse stime prudenziali sono 550.000 i lavoratori nelle mani
dei caporali, di cui almeno 250.000 sono braccianti nelle campagne del
Sud Italia.
Purtroppo solo in occasioni drammatiche come la “rivolta di Rosarno”,
autentica pagina nera della storia del lavoro in Italia, queste realtà
vengono poste all’attenzione di tutti attraverso i media, sottolineando il
dramma del lavoro nero e delle condizioni disumane cui sono costretti
migliaia di lavoratori.
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