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dal Messaggero Veneto del 8 luglio 2005

Casarini: da Trieste la carovana dei no ai Cpt

Anche Illy tra i 12 governatori che hanno aderito

TRIESTE. Scrivere, subito, una pagina del programma nazionale del centrosinistra nella quale si prevedano la chiusura dei Centri di permanenza temporanea e l’amnistia per i relativi reati. La richiesta politica è stata posta da Alessandro Metz, consigliere regionale dei Verdi e dal leader dei “disubbidienti” Luca Casarini, alla presentazione di Mare aperto, forum promosso lunedì a Bari da Nicky Vendola. I due hanno anche parlato della carovana a sostegno dell’evento che partirà da Trieste domenica sera, e del sit-in di mercoledì prossimo, in coincidenza con il processo d’appello che li vedrà imputati per gli scontri dell’ottobre 1998 al Cpt del Porto vecchio (sanzionati con pene di dieci e dodici mesi in primo grado).
All’inizio della prossima settimana, su iniziativa del presidente della Regione Puglia, si aprirà dunque una manifestazione intitolata Mare aperto: idee per aprire le frontiere e chiudere i Cpt, cui hanno aderito altri dodici governatori, tra i quali Riccardo Illy, del quale è noto l’impegno contro la struttura detentiva che il governo sta ultimando a Gradisca. «Vogliamo sottolineare l’importanza di questa iniziativa, che appoggeremo anche con un convoglio che muoverà dal Porto vecchio di Trieste e farà tappa a Gradisca», ha spiegato Metz.
«Porremo anche, con forza, la necessità che Prodi si pronunci subito, impegnando per iscritto la coalizione a un’azione per la moratoria e poi alla totale chiusura quale punto del programma di governo. Una misura necessaria a fare chiarezza, visto che esponenti del centro-sinistra, come la Turco e Napolitano, ascrivono a proprio merito l’introduzione di queste strutture indegne di un consorzio civile, proponendone il potenziamento». Casarin ha anche parlato dell’amnistia e dei rischi di condanne sino a 15 anni che corrono i partecipanti agli “smontaggi” e ai danneggiamenti compiuti nel raid che ha avuto quale bersaglio il cantiere di Gradisca. «Oggi oltre metà delle Regioni vuole la chiusura dei Centri. Ma noi ci siamo battuti, aprendo la prima breccia. L’aver fatto entrare i media al Porto Vecchio ci è costato una condanna, anche se poi, nel giro di una settimana, quel Cpt è stato chiuso, e oggi oltre metà dei governatori regionali vogliono sopprimerli», ha detto.
(l.s.)