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dal Messaggero Veneto del 19 ottobre 2007

Cpt, immigrato ferisce un operatore

Dipendente della Minerva all’ospedale: quattro punti di sutura alle orecchie

Gradisca. L’aggressione ieri pomeriggio nella zona adibita al taglio della barba. Un tunisino da in escandescenze e colpisce ripetutamente al volto un assistente.

«Paziente inviato dal Cpta di Gradisca d’Isonzo, in seguito a trauma inferto da terza persona. Presenza di ferita a livello del padiglione auricolare a destra e a livello del canale uditivo a sinistra, dove non si riesce a visionare la membrana timpanica». È la dicitura che compare sulla relazione clinica rilasciata dal pronto soccorso di Gorizia (alle 15.43 di mercoledì) al momento dell’accoglimento di P.M., 34 anni, dipendente della cooperativa Minerva e operatore al centro di permanenza temporanea e accoglienza di via Udine dove, poco prima, era stato aggredito e ferito da un ospite del Cpt. Due ore e mezzo dopo (18.19) le conclusioni diagnostiche: «Ferite lacero-contuse a entrambe le conche auricolari, suturate. Prognosi: giorni 6».
Dopo rivolte e fughe, ormai all’ordine del giorno nel centro immigrati di Gradisca, l’allarme più volte lanciato dagli stessi sindacati di polizia (che hanno ripetutamente parlato di «preoccupante mancanza delle basilari condizioni di sicurezza in cui sono costretti a operare sia gli agenti di polizia sia gli operatori dell’ente gestore del Cpta») ha trovato mercoledì l’ennesimo riscontro, con il primo episodio a vedere come vittima un operatore di Minerva (ente gestore del centro di via Udine).
Stando alle poche notizie trapelate, tutto sarebbe cominciato poco dopo le 15 quando l’operatore (professionalmente esperto in quanto figura fra quelli in organico sin dall’apertura del Cpt) sarebbe intervenuto per sedare un accenno di rissa tra alcuni ospiti in attesa di poter accedere alla stanza dove agli ospiti del centro è consentito radersi la barba (lamette e rasoi, stando alle disposizioni ministeriali, sono banditi nel resto della struttura).
Tra gli immigrati anche un tunisino già noto al personale del centro e che nei giorni precedenti aveva aggredito a schiaffi e pugni altri operatori (che sono sette per ognuno dei tre turni giornalieri, a fronte di una presenza d’immigrati che a Gradisca, tra Cpt e Cpa, sfiora attualmente le 240 presenze).
Anche in questo caso la reazione, con uno schiaffo in pieno volto all’operatore.
Gesto che ha provocato la reazione degli altri immigrati, che hanno immediatamente tentato di bloccare l’extracomunitario, che è riuscito però a divincolarsi e a colpire, alle spalle, con un doppio pugno all’altezza degli orecchi, l’operatore che si stava allontanando.
A quanto si è potuto apprendere, e stando anche al referto medico del pronto soccorso di Gorizia (dove a P.M. sono stati applicati complessivamente 4 punti di sutura – 3 all’orecchio sinistro, uno al destro -, il collare per un leggero trauma cervicale e prescritti 6 giorni di copertura antibiotica, con esame audiometrico tra 20 giorni), i testimoni avrebbero riferito che l’aggressore stringeva tra le mani oggetti taglienti.
L’operatore, ferito e sanguinante, è riuscito comunque a raggiungere la zona centralino, dov’è stato immediatamente soccorso dai colleghi, che hanno subito informato dell’accaduto il servizio di sorveglianza.
L’uomo è stato quindi trasferito, in evidente stato di choc, nell’ambulatorio presente nel centro, dove gli sono state prestate le prime cure da parte del corpo medico che ne ha, tuttavia, subito richiesto il trasferimento al pronto soccorso, dove è stato trasportato con l’ambulanza di servizio del Cpta.
A quanto si è potuto apprendere l’aggressore sarebbe un immigrato clandestino proveniente dal circuito carcerario e già nella serata di mercoledì le forze dell’ordine lo avrebbero trasferito in isolamento.
Quanto accaduto mercoledì resta in assoluto il primo caso conclamato di violenza nei confronti di un operatore del Cpta di Gradisca, anche se in più occasioni erano stati segnalati episodi d’intolleranza da parte degli immigrati nei confronti del personale dell’ente gestore.
Marco Ceci