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da Il Gazzettino del 5 ottobre 2006

Cpt, la commissione in visita tra le proteste dei giovani

Intanto il mondo noglobal darà nuovamente vita al presidio davanti al Cpt sabato 7, a partire dalle 14.

Gradisca d’Isonzo
Ha esordito con un fuori programma la visita della commissione ispettiva ministeriale: ieri mattina i componenti dell’organo di controllo, appena giunti davanti ai portoni del centro di permanenza temporanea di Gradisca d’Isonzo, sono stati “accolti” dalle rimostranze di un gruppo di giovani dei movimenti NoCpt. Il presidente della commissione, l’ambasciatore Staffan de Mistura direttore del Centro alti studi delle Nazioni Unite, si è avvicinato al gruppo chiedendo ai giovani di spiegare il loro punto di vista. I manifestanti, che precedentemente avevano deciso di non relazionarsi con la commissione, hanno ribadito di trovare questo tipo di ispezioni assolutamente inutili: «Il Governo ­ ha spiegato Cristian Massimo ­ dovrebbe già conoscere lo stato in cui versano i Cpt italiani. Se voi foste davvero limpidi dovreste rifiutarvi perfino di entrare». Secca la risposta del presidente de Mistura: «Ascolto con interesse e terrò conto di quanto mi dite, siete nel pieno diritto di farlo. Vi pregherei di prendere posizione quando il lavoro della commissione sarà terminato». E così la decina di componenti dell’organo ispettivo (una parte determinata dal Viminale, mentre la restante può variare) si è recata all’interno del centro dove ha consumato anche il pranzo con gli operatori della cooperativa gestore e gli ospiti stranieri. «Al termine delle visite in tutta la penisola ­ ha dichiarato de Mistura nella conferenza stampa conclusiva ­ non possiamo dare giudizi. Facciamo, però, delle considerazioni preliminari a quello che sarà il rapporto di tutto il sistema dei Cpt italiani, che sarà pronto a fine anno». Secondo il commissario i dati palesi sono che il centro di Gradisca è una struttura moderna e molto grande (seconda solo a quello di Roma) che ieri ospitava 51 immigrati (su 247 posti letto).
«Detto questo voglio tenere a precisare che abbiamo ascoltato attentamente quanto detto dalle autorità comunali, provinciali e regionali e dall’associazionismo coinvolto e siamo consapevoli della loro opposizione al centro, nonché della volontà di far slittare l’apertura del centro di identificazione almeno finché il nostro lavoro non sarà terminato». La commissione ha altresì osservato che vi sono fenomeni definiti “viziosi” analoghi alle altre strutture italiane che vanno presi in esame: l’esempio portato è degli ex detenuti che vengono rinchiusi al Cpt, una volta scontata la pena, perché non sono stati per tempo espatriati. In merito alla proposta dei giornalisti di poter accedere all’interno della ex caserma Polonio, e di portare questa richiesta al ministro Amato, il presidente ha dichiarato: «Ne prendiamo atto seriamente. Di fatto per il principio della trasparenza la stampa dovrebbe poter entrare nella struttura senza problemi».
Martina Apollonio