Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Friuli – 35 migranti arrivati a Grado

Alle 18.50 circa di oggi è circolata la notizia di un gruppo di 35 persone, probabilmente egiziani, che sono stati intercettati mentre cercavano di raggiungere la costa di Grado in provincia di Gorizia, Friuli Venezia Giulia. Inizialmente la notizia riportava di un recupero in mare di immigrati che tentavano di arrivare a nuoto alla terra ferma.
Alcuni attivisti delle associazioni Ya Basta e Tenda per la Pace e i Diritti si sono spostati davanti alla caserma dei Carabinieri di Monfalcone dove i migranti sono stati portati e dove, a quanto pare, saranno trattenuti anche per la notte. Sembra infatti che sia stata contattata la protezione civile che ha garantito pasti e coperte.

Attorno alle 20.00 la Caserma dei Carabinieri di Monfalcone ha emanato il seguente comunicato stampa:

“In data odierna (21 aprile 2011) alle ore 08.00 circa la Stazione dei Carabinieri di Grado ha comunicato che proprio personale ha intercettato lungo le vie del medesimo centro cittadino, alle prime luci dell’alba, n.35 extracomunitari di sesso maschile, privi di documenti di riconoscimento, in condizioni generali di salute apparentemente buone.
Immediatamente i cittadini extracomunitari in parola sono stati fermati e condotti presso la locale Stazione dell’Arma, mentre pattuglie e motovedette dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado, non appena allertati, hanno eseguito verifiche sottocosta e lungo il litorale, senza riscontrare presenza di unità arenate e/o altri cittadini extracomunitari.
E’ in corso l’attività di identificazione dei cittadini di cui trattasi, unitamente ad indagini, condotte congiuntamente dai Carabinieri e dalla Capitaneria di porto secondo le rispettive competenze, tese ad acquisire informazioni ed elementi che possano ricondurre al vettore di trasporto, alla località di provenienza e alle modalità utilizzate per l’ingresso nel territorio nazionale.”

La notizia pare incredibile, ma non stupisce in questo panorama di assurdità al quale stiamo assistendo. Le coste del Friuli Venezia Giulia non sono totalmente nuove agli sbarchi, già negli anni ’90 si erano verificati sporadici arrivi di chi era partito dall’Albania. Non ci si stupisce anche perchè, la storia lo insegna, quando si blindano alcune strade, se ne aprono di nuove. Lo abbiamo visto quando gli accordi tra il governo italiano e l’amico Gheddafi hanno sbarrato il mar Mediteraneo (già cimitero di più di 4.500 persone), spingendo i migranti alle ben più pericolose rotte nell’oceano Atlantico. Così oggi che ancora si chiudono le porte, la spinta alla libertà porta le persone fino a dove non ci si aspetterebbe di vederli.

Dopo 12 ore di interrogatorio, il comunicato dei Carabinieri di Monfalcone non ci dice nemmeno da dove vengono i migranti, ci parla di condizioni di salute apparentemente buone, ma si sottolinea la tempistività del fermo più che la tempistività del soccorso e delle cure prestate.
Ci auguriamo di poterli presto incontrare sul nostro territorio, cosa che oggi ci è stata negata, e magari fare un tratto assieme a loro lungo le rotte che vorranno ancora intraprendere, contro la chiusura dei confini e per libertà di movimento.

Tenda per la Pace e i Diritti
Ya Basta FVG