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India – Le pratiche discriminatorie sfociano nella persecuzione

Tribunale di Roma, ordinanza del 21 febbraio 2020

Il Tribunale riconosce lo status di rifugiato a un cittadino indiano ritenendo fondato il timore di subire una persecuzione a causa della sua appartenenza alla casta dei Pulaya.
Il passaggio più interessante è quello in cui il Collegio afferma che le “pratiche discriminatorie, in ragione della loro frequenza e della loro intensità, nonché dell’impatto che hanno avuto sulla vita del ricorrente, integrino gli estremi della persecuzione“, richiamando le linee guida UNHCR secondo cui: “Se è generalmente accettato che la ‘mera’ discriminazione non potrebbe, di norma, costituire persecuzione di per sé, un modello di discriminazione o di trattamento meno favorevole potrebbe, su base cumulativa, risultare in persecuzione e giustificare la protezione internazionale“.

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Tribunale di Roma, ordinanza del 21 febbraio 2020