Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Mattino del 7 aprile 2004

La protesta

Napoli – Alcuni iscritti dell’associazione «3 febbraio» hanno iniziato lo sciopero della fame in piazza del Plebiscito per tutelare i diritti degli immigrati. I manifestanti chiedono l’abbreviazione dei tempi per il rinnovo dei permessi di soggiorno. E l’assessore agli Affari Sociali, Raffaele Tecce, ha ricevuto a Palazzo San Giacomo una delegazione dell’associazione.
«L’assessorato – è scritto in una nota diffusa ieri pomeriggio – solidarizza con gli immigrati e condivide l’esigenza di abbreviare i tempi di rinnovo dei permessi di soggiorno, pur consapevole della mole di lavoro che si è riversata negli uffici della Questura».

«In realtà – ha spiegato Tecce – è la logica di fondo della legge Bossi-Fini che rende tutto più difficile. Va pertanto chiesto alla Prefettura e alla Questura di valutare con attenzione se dietro alcune pratiche di sanatoria respinte non ci sia una vera e propria truffa degli imprenditori che, prima, hanno scaricato sugli stessi immigrati i costi della regolarizzazione, anche quelli dovuti dalle imprese, e, poi, si sono rivelati inadempienti rispetto al rapporto di lavoro».

L’assessore Tecce, pur consapevole dei forti limiti imposti dalla legge Bossi-Fini – conclude la nota – si è impegnato a portare avanti «una battaglia di inclusione sociale degli immigrati oggi presenti sul territorio cittadino facendo appello alle Istituzioni affinchè venga trovata ogni soluzione umanitaria possibile, nell’ambito della Legge, che eviti di far pagare solo agli immigrati i prezzi di una iniziativa culturalmente e socialmente sbagliata».

Proteste per le lunghe file alle quali sono costretti gli immigrati erano giunte nei giorni scorsi anche al nostro giornale attraverso lettere di lettori che avevano chiesto un intervento risolutivo per porre rimedio alla situazione. Il questore Franco Malvano sta lavorando a un piano che dovrebbe permettere di migliorare le cose agevolando da una parte il lavoro del personale e dall’altro le richieste dell’utenza.