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Lampedusa. Mercoledì 6 aprile – Report dal Presidio Welcome. Arrivano i superstiti del naufragio. I minori denunciano violenze

Dopo aver saputo la notizia del naufragio ci rechiamo al porto, in attesa
della barca con i superstiti.
Arrivano due imbarcazioni della guardia costiera.
Si riempiono un pullman e 5/6 autoambulanze, per trasportare una cinquantina di
persone.

Forte presenza militare, che non permette di avvicinarsi al luogo dello
sbarco. Sicuramente viene sbarcato anche un cadavere.
I morti avvistati non riescono ad essere recuperati per il forte vento.

Al molo un rappresentante di Save the Children ci dice che i minori
(tunisini), per un numero di 174-178, saranno trasferiti prima a Palermo e poi
a Porto Empedocle; vari comuni e regioni hanno già dato disponibilità per l’
accoglienza.

Ci rechiamo quindi al poliambulatorio.
Ci sono 5 somali fra cui una donna incinta di
21 anni all’ottavo mese. Altre persone sono già state dimesse.
Li stanno reidratando. Nessuno è in condizioni preoccupanti.

Cominciano ad arrivare
telefonate dalla Francia di parenti degli ultimi arrivati; una funzionaria di
Lampedusa accoglienza interpellata da un sanitario per metterli in contatto
risponde che “non sono autorizzati a passare le telefonate”.
Nella barca c’erano sicuramente dei minori come testimoniato dalla
presenza del funzionario di Save the Children dentro il pullman.
Sicuramente il barcone rovesciatosi durante la notte proveniva dalla Libia.
Bisognerà capire da quale luogo della Libia sono partiti e se provengono da carceri libiche. Sappiamo con certezza che si tratta di persone che si
trovavano già in Libia e che non avevano attraversato il deserto da poco.

Ci rechiamo al Centro Askavusa. Ci sono due tunisini che dicono di essere
arrivati (uno dalla Francia ed uno dall’Italia) per prendere con loro alcuni
parenti qua a Lampedusa. Ma i loro documenti non sono chiari. Il tunisino
proveniente dalla Francia ha solo la richiesta di permesso di soggiorno, quello
proveniente dall’Italia dice di avere dimenticato lo zaino a Palermo.
Uno spera di incontrare suo suo cugino.
Arriva
un ragazzo di 16 anni, è ferito. È molto spaventato. è scappato dal CPT di Contrada Imbriacola. Racconta di essere stato picchiato dalla polizia; e che un ragazzo
più piccolo di lui è stato pure picchiato ed è nascosto.
È arrivato con una
barca con 180 persone da Tunisi. Vorrebbe tornare in Tunisia. Dentro il CPT i
grandi vendono ai piccoli hashish. Al CPT poi è in corso un mercato dei “posti letto”; chi è
arrivato prima detta legge.

Qualcuno pensa di rivolgersi a Save the Children. Ma altri ragazzi sono sicuri
che non è una soluzione: sanno con certezza che Save the Children non può agire
e denunciare. Fra l’altroci sono molti problemi con i mediatori che non traducono quello
che effettivamente dicono i minori.

Stiamo provando a contattare dei legali per aiutarlo. Ha il passaporto al CPT
e uno zio in Francia.

Forum antirazzista Palermo
Campagna Welcome in presidio a Lampedusa