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Lecce – Un fine settimana di discussione sui CPT

Intervista ad Alessandro Presicce del Lecce Social Forum

Il 31 maggio e 1 giugno si svolgerà un incontro dal titolo “Luoghi di scomparsa: immigrati e centri di detenzione”.
( vai al programma )

Domanda: Perché avete scelto di fare questo tipo di incontro a Lecce?

Risposta: Lecce è la città individuata da tutto il movimento come punto di snodo della battaglia contro i centri di permanenza temporanea anche grazie all’impegno dimostrato in questo ultimo anno dal Lecce Social Forum che ha compiuto passi importanti conducendo una battaglia molto grossa contro questi luoghi di sospensione del diritto. Quindi non si tratta di una scelta casuale ma la volontà di dare un segnale, soprattutto in questo luogo di frontiera, di quanto sia importante nel nostro paese continuare a discutere sull’incostituzionalità, invivibilità dei CPT e della loro violazione dei diritti.
Per due giorni si rifletterà su questo tema con l’aiuto di esperti e con l’aiuto di rappresentanti istituzionali, sindacati, associazioni e tutti coloro che hanno contatti con questo tema. Vorremmo compiere un giro a 360 gradi partendo dalle competenze e conoscenze sviluppate dal movimento per confrontarci con chi, nella realtà quotidiana, ha a che fare con questo tipo di centri.

D: Vale la pena ricordare che a Lecce esiste il Regina Pacis, un centro di permanenza particolare perché gestito dalla curia locale di cui il rappresentante, Don Cesare lo Deserto, oltre ad essere indagato per maltrattamenti ha da poco vinto il nuovo appalto per la gestione della struttura.

R: Esattamente. Noi viviamo una situazione particolare in cui la Chiesa in prima persona gestisce il centro di detenzione quindi invece di essere dalla nostra parte a protestare contro questi lager la troviamo come controparte coinvolta nella loro gestione. Lo scorso 25 marzo la Prefettura ha infatti affidato nuovamente, con un’apposita convenzione, la gestione del centro alla Fondazione Regina Pacis, che è un’emanazione diretta della Curia, nonostante le numerose inchieste che pendono attualmente sulla gestione di questo CPT. Si tratta di inchieste che riguardano sia gli aspetti contabili ma anche le ben più gravi violenze di carattere razziale e religioso, nonché intimidazioni di vario tipo e altri capi d’accusa che si trovano nei fascicoli della Procura di Lecce.
Noi da tempo reclamiamo la chiusura di questo centro, che tra l’altro è il più grande e più vecchio d’Italia. L’emergenza è quanto mai grave, da qui la scelta di promuovere in questa città il convegno, il primo promosso dal Tavolo Migranti su questo tema dopo quello del Lecce Social Forum. L’esperienza è stata ripetuta con la convinzione che se la battaglia contro questo Centro viene vinta, in tutta Italia può essere messo in discussione l’istituto dei CPT

D: In contemporanea alla due giorni di discussione uscirà con il quotidiano Il Manifesto un inserto a cura del gruppo di lavoro contro i Cpt del Tavolo Migranti dal titolo “Storie in gabbia”. Di che cosa si tratta?

R: Si tratta di una piccola brochure informativa prodotta in collaborazione con tutti i gruppi locali del Tavolo Migranti che lavorano su questo tema, in particolare quelli che hanno un CPT nella propria provincia, per tentare di fare una mappatura dei Centri presenti in Italia analizzandone le specificità. Anche se si tratta di un testo divulgativo e non scientifico, ci sembra importante che un quotidiano nazionale ne stia curando la distribuzione dando rilevanza, e se possibile anche più forza, alla nostra battaglia.

D: Rispetto al convegno, chi non parteciperà alla due giorni di discussione avrà modo di conoscere gli aspetti affrontati?

R: La nostra intenzione è proprio quella di promuovere la pubblicazione degli atti non solo di questo convegno, ma anche di quello che si è svolto il 26 aprile scorso. Oltre a questo abbiamo intenzione di mettere a disposizione non solo di tutto il movimento, ma di tutto il paese, il dossier sul Regina Pacis che il Lecce Social Forum ha prodotto. Il dossier è composto da circa 400 pagine di documentazione, rassegna stampa, dati, fotografie, relazioni, interrogazioni parlamentari, risposte da parte dei Ministeri, in altre parole un lavoro ben strutturato di collezione di tutto l’ultimo anno di battaglie contro il Centro che abbiamo intenzione di divulgare anche con la collaborazione di eventuali editori.