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da Amisnet.org del 4 luglio 2008

Migranti: la scure severa dei nuovi provvedimenti sicurezza

Imbarazzante silenzio sulla morte di Jussef, il diciannovenne deceduto nella notte tra il 29 e il 30 giugno nel centro polifunzionale di Pian del Lago, Caltanissetta. Mentre il giovane si spegneva misteriosamente nel centro per migranti, il nostro governo si confrontava sui nuovi provvedimenti sicurezza: misure restrittive e polso di ferro con i richiedenti asilo.

Secondo le prime indagini, Jussef Abobakr, un giovane ghanese sbarcato in Sicilia lo scorso 25 maggio, sarebbe morto per un malore, ma quello che si teme è che le condizioni del deceduto siano state aggravate dall’assunzione di psicofarmaci, di cui si fa largo uso in questi centri.

Con le nuove norme che il vigente governo sta per approvare, ci ha spiegato l’avvocato dell’Asgi Fulvio Vassallo Paleologo, i centri di identificazione, permanenza temporanea, e accoglienza saranno regolati ancora più severamente.

Il centro polifunzionale di Caltanissetta dove stava Jussef è uno snodo per migranti, al pari di quelli di Crotone, Gorizia, Gradisca d’Isonzo. Un grande recinto che contiene al suo interno recinti più piccoli: un centro di permanenza temporanea per gli immigrati che devono essere espulsi, per i quali si attendono i documenti di viaggio o l’organizzazione del volo; un centro di identificazione, dove si accolgono gli immigrati appena arrivati; eun centro di accoglienza per i richiedenti asilo, dove si trovano le persone la cui domanda di asilo è stata già accolta, che aspettano di avere una risposta dopo che la Commissione territoriale avrà analizzato il loro caso.
Il decreto legislativo 25 del 2008, uno degli ultimi atti del governo Prodi, ha dato attuazione a una direttiva comunitaria che ha prodotto due fondamentali novità: prima di tutto la polizia non ha più il potere discrezionale di stabilire se una domanda è infondata ma deve trasmettere tutte le domande alla Commissione Territoriale competente, provvedendo a trasferire la persona che fa richiesta di asilo in un centro di accoglienza; la seconda novità è che le persone che stanno nei centri di accoglienza per richiedenti asilo possono uscire liberamente la mattina per fare rientro la sera.

“Su queste due novità, introdotte a Gennaio e operative da marzo, si abbatterà presto la scure dei provvedimenti di sicurezza già in parte anticipati dalle prassi di polizia” spiega Paleologo, “Quindi gli immigrati che hanno fatto o che faranno la richiesta di asilo saranno chiusi nel centro senza potere più uscire, come invece era previsto dal decreto legislativo 25 del 2008. Con la nuova legge poi tutti quelli che arriveranno e non otterranno l’asilo potranno essere espulsi anche prima che il giudice decida sul loro caso, queste norme violano l’art.3 della Commissione Europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo, che vieta l’espulsione di persone che provengono da paesi nei quali possono subire torture e trattamenti inumani”.

Per quanto riguarda i rifugiati politici, l’asilo politico previsto dalla nostra Costituzione descrive un’ ipotesi di asilo che è molto più ampia di quella prevista dalla Convenzione di Ginevra e dalle norme comunitarie, “ma a livello di applicazioni concrete ormai si fa un’applicazione molto ridotta dell’Art.10 della Costituzione, anche perchè la Corte di Cassazione ha fornito una lettura molto restrittiva di questa norma e quindi i giudici che si conformano non applicano praticamente più questo articolo” conclude l’avvococato dell’Asgi.

A cura di Marzia Coronati