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da Il Messaggero dell' 1 giugno 2008

No ai centri di accoglienza: i “dissobbedienti” delle Marche si preparano a dare battaglia

Falconara – Contro il Centro di accoglienza alla ex Saracini, il Partito Democratico passa dall’interrogazione alla mozione, che, aggiunta a quella già presentata da Carlo Brunelli, raddoppia il parere negativo delle opposizioni. Con il progetto governativo di creare 10 nuovi Centri di identificazione ed espulsione (uno per regione da realizzare nelle aree militari dismesse) e dopo l’ipotesi – gradita ai parlamentari marchigiani del centrodestra – di adibire l’ex caserma come possibile sito, il Pd decide di adottare misure più decise. Il capogruppo Emanuele Lodolini nella consueta conferenza stampa post-consiliare si dice molto insoddisfatto dall’esito dell’assise di giovedì: «E’ inaccettabile che il sindaco citi delle interrogazioni non replicabili dall’opposizione». Il primo cittadino, infatti, nelle sue dichiarazioni iniziali aveva fatto riferimento anche alle interrogazioni non entrate nell’odg perché giudicate non urgenti visto la mancanza di comunicazioni ufficiali da Roma. Dal Pd però si cerca di affrettare i tempi con un parere negativo “preventivo”. «Il Cie – prosegue il capogruppo – penalizzerebbe ulteriormente Falconara invece di riqualificarla». Netta anche la posizione dell’ “Ambasciata dei diritti” e delle “Comunità resistenti” marchigiane di fronte all’ipotesi che si possa attivare nella regione un centro di permanenza temporanea: “Il Cpt non s’ha da fare”, nè a Falconara nè nel resto delle Marche. Ieri l’avvocato delle “Comunità” Paolo Cognini ha lanciato l’appello per una campagna contro la costruzione dei Cie. «Chiediamo la convocazione del Tavolo migranti istituito per la riforma della legge regionale in materia d’immigrazione, e che questo venga trasformato in sede di confronto permanente istituzioni-movimenti sulla questione dei Cpt – ha detto Cognini – Inoltre pretendiamo che il consiglio regionale approvi una legge per sottolineare l’indisponibilità del nostro territorio alla realizzazione di un Cpt». «on vogliamo lager nelle Marche – hanno insistito i rappresentanti dei due gruppi – e se ci sarà bisogno li respingeremo adottando le misure più radicali, come abbiamo fatto a Corridonia nel 2004, interrompendo il Consiglio comunale».