Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

da Viveresenigallia.it del 20 agosto 2006

Senigallia – Azzam, il profumo della cucina libanese

Dalla rubrica Culture migranti

di Giulia Angeletti

Azzam, insieme a suo fratello Alì, gestisce due negozi di kebab e cucina libanese a Senigallia. Ma la sua storia inizia da molto più lontano: a Tripoli nel 1987 quando decide di venire in Italia per studiare e allontanarsi da un paese anche allora provato duramente dalla guerra.

Azzam viene dal Libano, un paese bellissimo, oggi troppe volte tristemente presente nelle cronache dei giornali. Dopo 25 anni di guerra, il Libano stava lentamente rifiorendo e tornando alla normalità, quando eccolo di nuovo ributtato nella spirale di odio e distruzione.
Paese dalla cultura molto occidentalizzata, ex colonia francese, il Libano non è molto diverso per attività da un qualsiasi paese europeo, così che una persona libanese che viene in Italia non si trova del tutto disorientata. La popolazione è per metà cristiana e per metà mussulmana senza che vi siano discordie o fondamentalismi.

Azzam nel ’87 decide di venire in Italia principalmente per studiare, ma anche per allontanarsi da una situazione piuttosto pericolosa, essendo il Libano, anche allora, un paese in guerra. Va prima a Roma, dove studia architettura, e poi si sposta a Camerino per studiare giurisprudenza, dove sta per prendere la laurea.
Inizia subito a lavorare come aiuto pizzaiolo e poi come pizzaiolo, non avendo mai grosse difficoltà a trovare lavoro.
A Senigallia ci approda un po’ per caso: il fratello Alì gli aveva detto che una pizzeria cercava un cuoco e coglie subito l’occasione. Alì, del resto, laureato in Italia, già da qualche tempo era a Senigallia, dove gestiva un ristorante di cui era cuoco.
Azzam quindi non ha mai avuto grossi problemi a trovare lavoro, e neanche con la lingua, visto che in Libano tutte le scuole sono bilingue, e aveva gia imparato il francese.

Qualche problema lo ha trovato a Senigallia nel momento in cui con sua moglie Debora, che viene da un paese in provincia di Macerata, stava cercando casa.
La diffidenza purtroppo è una cosa parecchio diffusa nella nostra cittadina, diffidenza che non si avverte in una grande città come Roma, dove Azzam ha abitato per alcuni anni, o come Milano.
A Senigallia trovare casa per un immigrato resta lo scoglio principale, seguito dal comportamento di molte persone, che seppur involontariamente, tendono a mantenere una certa distanza dalle persone straniere.
C’è anche il comportamento più sospettoso e guardingo delle forze dell’ordine, per cui ad un immigrato i controlli vengono fatti più scrupolosamente.

Da 2 anni Azzam sta a Senigallia dove, insieme ad Alì, gli è venuta l’idea di aprire un negozio di Kebab, visto che nella nostra città non ce n’era ancora uno, mentre nel resto d’Italia questa sorta di “fast food” sono presenti un po’ ovunque.
È nata cosi L’isola del Kebab, nella quale si può gustare il sopra citato kebab, oltre a numerose pietanze della cucina libanese, come il Falaffel, il Kebbi, il Kafta e molti altri deliziosi manicaretti.

Il kebab ha avuto subito molto successo. Oggi a Senigallia Azzam e Alì gestiscono due negozi: uno in via Capanna, molto frequentato dai ragazzi delle scuole vicine e provenienti dal palazzetto dello sport, nonché da molte famiglie italiane, mentre l’altro, in via Doganavecchia, nei pressi di via Carducci, viene frequentato in prevalenza da immigrati.
In particolare è molto buono il rapporto di amicizia che si è instaurato con degli altri ristoratori di Senigallia, con cui avvengono “scambi di ricette”.

Nei negozi lavorano Azzam, sua moglie Debora, Ferial una ragazza che viene dalla Palestina e alcune ragazze russe.
Il clima che si respira è della più alta cordialità e accoglienza per chiunque. Si può arrivare lì, farsi preparare un panino, e mangiarlo di fretta per strada, oppure fermarsi un attimo, ammirare i splendidi poster sul Libano attaccati alle pareti, leggere qualche ricetta, e gustarsi veramente quello che c’è di speciale nella cucina libanese.