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Spagna – Il processo di regolarizzazione è una frode

Giornate di mobilitazione verso il 2 aprile. Estratto da Indymedia Estrecho

E’ già passato un mese dall’inizio del processo straordinario di regolarizzazione degli immigrati proposto dal governo di Zapatero. Per il momento, a causa dei complessi requisiti richiesti, si sono presentate solamente 100 mila domande di sollecito: se si continua con questo ritmo, alla scadenza saranno 300 mila e dunque saranno intorno a 1 millione gli immigrati “illegali” che non riuscirano a presentare i documenti richiesti in questo processo straordinario.
Mentre il governo continua a dire che questa regolarizzazione è un successo, le realtà autorganizzative di diverse città dello stato spagnolo, dopo i primi giorni di lotta statale (22 e 23 gennaio) contro il processo restrittivo, continuano a crescere. Ad Almeria (uno dei punti di lotta più forti dei lavoratori immigrati ), l’uccisione di Azzouz Hosni, un iscritto al SOC (Sindacato dei lavoratori agricoli), non è stata neanche condannata pubblicamente da parte delle autorità di Ejido, le quali continuano a dimostrare un razzismo istituzionale manifesto non permettendo la celebrazione di una concentrazione pacifica contro la politica di segregazione che perseguita gli immigrati quotidianamente e per far luce sull’uccisione di Hosni.
La manifestazione organizzata dalla plataforma almeriense Iguales en Derechos fu cancellata. Le ultime notizie assicurano la detenzione del omicida, ma ancora rimangono molti interrogativi su questa vicenda.
In un altro luogo delle lotte contro il processo di regolarizzazione, i compagni della Mesa del Temporero di Huelva (un colletivo composto da diversi sindacati di base che lavorano nella zona rurale di Huelva) affermano che il numero di sollecitudini presentate è ridicolo: 242.
Il numero di immigrati in quella regione è elevatissimo; la Mesa del Temporero ha quindi annunciato che si aggiungerà alla mobilitazione.
A Madrid il processo di autorganizzazione sembra andare avanti. Dopo una affollata assemblea convocata dall’Associazione di Lavoratori Immigrati, è stata costituita un’altra Asamblea por la Regularizacion Sin Condiciones.

Nei giorni 11, 12 e 13 marzo ci sono state moblitazioni in diverse città. A Malaga si è tenuta la prima manifestazione degli immigrati convocata dalla Coordinadora de Immigrantes, la quale sta sviluppando un lavoro comunicativo di estensione delle mobilitazioni verso il 2 aprile e che ha anche aperto 5 uffici per compilare tutte le sollicitudini degli immigrati che non possono accedere alla regolarizzazione in questo processo straordinario.
Indymedia Estrecho, in collaborazione coi compagni della Oficina de Derechos Sociales (Ufficio dei Diritti Sociali) di Siviglia, ha aperto un’ufficio virtuale di informazione per immigrati (guardare su http://estrecho.indymedia.org).
Nessuna persona è illegale, nessun immigrato senza diritti!