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Unhcr – Siria: preparativi per l’inverno per decine di migliaia di sfollati e rifugiati

In Giordania – dove tra metà novembre e metà marzo le temperature
scendono fino a 2 gradi – le attività dell’UNHCR si concentreranno sui i
rifugiati che risiedono nei campi e su quelli che ospitati dalle comunità
locali. Un quarto dei 105.737 siriani che si sono registrati come
rifugiati in Giordania – o che sono in attesa di farlo – si trova
nel campo di Za’atri, i restanti in centri urbani. Secondo le stime
dell’Agenzia, 250mila siriani potrebbero aver bisogno di assistenza
entro la fine dell’anno. Il budget per i progetti per l’inverno in
Giordania ammonta a 15 milioni di dollari.

Si prevede che molti di coloro che si registreranno nelle prossime
settimane saranno rifugiati che vivono nel paese già da alcuni mesi.
Molti di questi rifugiati urbani hanno finora utilizzato le proprie
risorse o sono ricorsi all’aiuto di parenti o di famiglie ospitanti
giordane.

L’UNHCR e le agenzie partner in Giordania hanno in programma di fornire assistenza aggiuntiva per l’inverno ad almeno 10mila famiglie di
rifugiati urbani – circa 50mila persone. All’assistenza finanziaria
mensile per le famiglie più vulnerabili – già in atto – nei mesi di
novembre e dicembre si aggiungerà una somma extra per far fronte alle necessità specifiche dei mesi invernali. In base alle dimensioni della
famiglia tale somma potrà variare tra i 50 ai 100 dinari giordani, pari
a 70-140 dollari USA. Se poi saranno disponibili fondi a sufficienza,
tale assistenza potrebbe essere estesa anche al mese di gennaio 2013.

L’UNHCR inoltre concederà maggiori somme in denaro una tantum, come assistenza d’emergenza (100 dinari giordani), oltre a un bonus per contribuire a coprire le necessità più urgenti quali vestiario,
carburante per riscaldamento e pagamento dell’affitto. La maggior parte di coloro che chiedono questo tipo di assistenza – attraverso i 4
sportelli dell’UNHCR in territorio giordano – riferisce di essere
stata minacciata di sfratto e di aver bisogno di aiuto per pagare
l’affitto.

L’Agenzia emetterà poi buoni d’acquisto per beni di prima necessità che
potranno essere spesi in negozi convenzionati nel paese per acquistare abbigliamento invernale, nonché diversi altri articoli non alimentari da utilizzare durante l’inverno.

Situazione nei campi: l’agenzia partner dell’UNHCR, il Norwegian
Refugee Council, ha elaborato una strategia in vista dell’inverno per il
campo di Za’atri, che prevede la distribuzione di un kit di aiuti
comprendente stufe-fornelli e carburante, abbigliamento caldo, coperte
termiche, teli di plastica, borse dell’acqua calda e altri beni. Il kit
va ad aggiungersi alla normale fornitura di aiuti ai rifugiati che
comprende coperte, stuoie, materassi, taniche per l’acqua, utensili per
cucinare, secchi, lampade solari e articoli per l’igiene.

È poi in programma la modifica delle tende in modo da ottenere una
miglior islamento termico e protezione dagli elementi atmosferici.
L’intervento prevede l’allestimento di un “portico” per ogni tenda,
che riparerà dal vento e fornirà uno spazio sicuro per installarvi una
stufa-fornello a kerosene.

Nel frattempo sono stati donati oltre 2.500 alloggi prefabbricati per
famiglie, circa 300 dei quali sono già stati allestiti nel campo. Altri
500 sono stati montati e saranno consegnati a breve. Sono già in corso i lavori di preparazione. Inoltre per il campo è stato progettato un
sistema di drenaggio che garantisca un adeguato deflusso della pioggia durante i mesi invernali.

Attualmente in Libano sono 94.213 i siriani registrati come rifugiati
– o in attesa di registrarsi. Tutti vivono presso le comunità
locali, sparsi in tutto il territorio del paese, con concentrazioni
maggiori nel nord (55%) e nella valle di Bekaa (41%). Oltre la metà di
loro vive in affitto, pagando prezzi relativamente alti. Altri sono
ospiti presso famiglie, mentre i rimanenti hanno trovato sistemazione in
centri collettivi o altre strutture.

La scarsa disponibilità di alloggi adeguati continua a destare
preoccupazione. A ciò si aggiungono i continui nuovi arrivi, la carenza
di alloggi in affitto, le pressioni economiche e sociali nelle aree
relativamente povere nelle quali sono confluiti i rifugiati, nonché le
difficoltà nell’ottenere autorizzazioni per utilizzare e ristrutturare
edifici vuoti e terreni sfitti. Le comunità libanesi hanno generosamente
accolto i loro vicini siriani, ma tale disponibilità dev’essere
sostenuta per far fronte alle necessità che aumentano col crescere della popolazione di rifugiati e con l’avvicinarsi dell’inverno.

Il piano per l’inverno in Libano mira a garantire che la crescente
popolazione di rifugiati possa disporre di un alloggio, che tale
alloggio fornisca una sufficiente protezione dal freddo e che i
rifugiati dispongano di sufficienti quantità di carburante,
abbigliamento invernale e altri beni non alimentari. La somma
complessiva stanziata per il programma invernale in Libano ammonta a
14,1 milioni di dollari USA.

L’UNHCR ha inoltre stanziato 4,7 milioni di dollari per un programma
che comprenderà assistenza finanziaria per gli affitti per circa 3mila
famiglie; lavori di ristrutturazione per le abitazioni di 1.500 famiglie
d’accoglienza; 150 edifici non finiti e alloggi collettivi per 1.300
famiglie; 1.000 alloggi temporanei per coloro che si trovano in urgente
necessità e alloggi prefabbricati per 250 famiglie.

Per garantire che tutti gli alloggi siano sicuri e protetti dagli
elementi atmosferici il sostegno sarà esteso a 3.630 famiglie attraverso
attività che includono: la costruzione di soffitti per le abitazioni non
terminate; la fornitura di kit di utensili e manodopera – se
necessaria – per rendere adatte all’inverno quelle abitazioni
costruite con criteri inferiori agli standard; la preparazione per
l’inverno delle tende di quei rifugiati che vivono in insediamenti di
nomadi.

L’UNHCR ha inoltre stanziato 8,4 milioni di dollari per far sì che i
rifugiati dispongano di sufficienti beni non alimentari per far fronte
ai mesi freddi: carburante per il riscaldamento per 26mila famiglie;
3mila stufe e fornelli; 32mila coperte invernali e 60mila buoni da 25
dollari per l’acquisto di abbigliamento invernale.

I rifugiati in Turchia sono attualmente 170mila, 96mila dei quali
risiedono in campi in 7 provincie. Altri 70mila circa vivono in aree
urbane, soprattutto nelle provincie vicine al confine con la Siria.
L’ultimo Piano di risposta regionale per la Turchia prevede lo
stoccaggio di aiuti e sostegno da parte dell’UNHCR per 280mila siriani
che si trovano nel paese entro la fine dell’anno.

I campi sono gestiti dal governo turco, coordinati dalla Presidenza per
la gestione dei disastri e delle emergenze (AFAD) e implementati dalla
Società della mezzaluna rossa turca (TRCS). Queste due istituzioni
forniscono tutto ciò che è necessario nei campi, mentre l’UNHCR e il
sistema delle Nazioni Unite in Turchia garantiscono sostegno nell’ambito del Piano aggiornato di risposta regionale.

All’inizio di settembre un team di operatori UNHCR ha visitato tutti i
capi della regione e discusso la programmazione per l’inverno con i
referenti turchi sul terreno e successivamente con funzionari nella
capitale Ankara. Al momento si stanno valutando diverse opzioni per gli
alloggi, fra cui il ricorso a case prefabbricate in campi che si trovano
in aree dove le temperature sono più rigide. Alcuni prefabbricati si
trovano già sul posto nel campo di Oncupinar, nella provincia di Kilis,
ma ne servono altri.

Un progetto di tenda invernale è stato sviluppato dall’AFAD e dalla
TRCS che ne hanno ordinate 30mila a un fornitore locale. Sono poi in
programma estensioni e miglioramenti per adeguare alle condizioni
invernali le tende esistenti.

L’UNHCR è pronto a fornire il proprio sostegno e la propria competenza
in diversi settori, tra cui l’approvvigionamento, le specifiche tecniche
per vari tipi di equipaggiamento, per la preparazione di kit di aiuti
non alimentari, rifornimenti e logistica. Sono poi in corso discussioni
per prepararsi a far fronte alle necessità di quei rifugiati urbani che
durante i mesi invernali potrebbero chiedere alloggio nei campi.

Il numero di cittadini siriani che hanno cercato asilo in Iraq ha ormai
superato quota 39mila, dei quali 31.863 nella regione del Kurdistan e
7.173 ad Al-Qaem, nel governatorato di Anbar.

Nel paese sono stati allestiti 3 campi: uno a Domiz, nel nord, che
accoglie circa 13mila rifugiati e 2 ad Al-Qaem, che ospitano circa 7mila
persone. I restanti rifugiati risiedono in altre aree dell’Iraq, presso
famiglie locali o in edifici pubblici, in attesa dell’allestimento di
altri campi, tra cui uno per 10mila persone a Domiz e un altro per
20mila ad Al-Obaibi, ad Anbar.

I rifugiati che si trovano nei campi rappresentano una priorità per le
attività di preparazione ai mesi invernali dell’UNHCR, seguiti dai
programmi per coloro che vivono presso le comunità e le famiglie
d’accoglienza. I piani per l’inverno comprendono la sostituzione – ad
Al-Qaem – delle attuali tende leggere con 1.230 tende per famiglie e la
fornitura di stufe, carburante, coperte termiche, trapunte e il cambio
delle tende scuola con aule prefabbricate riscaldate. Alle famiglie
nuove arrivate saranno distribuiti kit di aiuti che contengono articoli
non alimentari.

A 12mila famiglie vulnerabili di rifugiati urbani sarà inoltre prestata
assistenza specifica per l’inverno, che comprende tra l’altro il
rifornimento di kerosene sufficiente per 3 mesi, insieme a 2 coperte
termiche a persona. A seconda dei fondi a disposizione l’UNHCR sosterrà 2.500 famiglie d’accoglienza attraverso somme in denaro per l’acquisto di 100 litri di kerosene a famiglia al mese per 3 mesi.

Il costo totale dei progetti per l’inverno in Iraq ammonta a 3.694.500
dollari.

All’interno della Siria l’UNHCR è parte della risposta umanitaria
congiunta inter-agenzie delle Nazioni Unite. Le attività di preparazione
per l’inverno costituiscono al momento una priorità, poiché i mesi
invernali comportano difficoltà aggiuntive per centinaia di migliaia di
siriani, in particolare quelli sfollati. Molti sono stati costretti a
fuggire diverse volte.

In Siria l’UNHCR al momento può contare sulla presenza di 350 operatori e 3 uffici, che consentono all’Agenzia di contribuire in maniera
sostanziale all’impegno umanitario complessivo inter-agenzie nel paese. Nei prossimi 3 mesi 500mila siriani beneficeranno del programma UNHCR “Keeping Families Warm”. Il programma si basa su 3 elementi principali: ristrutturazione di alloggi collettivi; distribuzione di
assistenza non alimentare e fornitura di assistenza finanziaria una
tantum alle persone più vulnerabili. Attualmente all’Agenzia mancano 12 milioni di dollari per finanziare interamente il programma, una somma urgentemente necessaria per completare in tempo le attività di
preparazione per l’inverno, prima che arrivi il freddo.

L’Agenzia conta di ripristinare 120 centri collettivi per accogliervi
persone sfollate, attraverso lavori che comprenderanno divisioni interne degli edifici, installazione di porte e finestre, riscaldamento di parti comuni, fornitura d’acqua, servizi igienici e cucine comuni.

La distribuzione di assistenza non alimentare includerà poi la
fornitura del kit standard per famiglie, ma con più materassi, tappeti e
trapunte invernali pesanti. Finora questi aiuti hanno potuto raggiungere 200mila persone in tutta la Siria grazie al sostegno garantito dalla comunità dei donatori. Compatibilmente con i finanziamenti a disposizione, l’UNHCR conta di poter consegnare tale assistenza ad altre 300mila persone entro la fine dell’anno.

Ai siriani sfollati sarà inoltre fornita assistenza finanziaria per
coprire le spese invernali come quelle per il riscaldamento e l’energia
elettrica. Finora oltre 17mila persone hanno ricevuto questo tipo di
aiuto ad Al Nabek, a sud di Homs.

Numeri sui rifugiati

– 340.945 rifugiati siriani sono attualmente registrati o in attesa di
registrazione nei paesi della regione che confinano con la Siria.

– Giordania: 105.737 rifugiati siriani si sono registrati o sono in
attesa di registrarsi

– Libano: sono 94.213 i rifugiati siriani nel paese (compresi 30.297 in
attesa di registrazione)

– Iraq: 39.036 sono in totale rifugiati siriani, dei quali 31.863 nella
regione del Kurdistan. Dal giugno 2012, 44.883 iracheni hanno lasciato
la Siria per rientrare in Iraq

– Turchia: in base alle cifre fornite dal Governo turco il 6 ottobre,
il numero totale di rifugiati siriani registrati e assistiti dal Governo
nei campi è di 96.397