Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

dal sito www.canisciolti.info

Usa: Iniziate le manifestazioni contro la legge sull’immigrazione

Mentre in molti Paesi i lavoratori celebrano traguardi sindacali e diritti civili nella festa del 1° Maggio,è cominciato negli Usa il “giorno senza immigrati”, la protesta organizzata per sollecitare una riforma sull’immigrazione che non penalizzi i clandestini. I clandestini,circa 12 milioni nell’Unione,oggi si astengono dal lavoro,dal fare acquisti e dall’andare a scuola. Non si segnalano per ora incidenti. Alcune aziende minacciano di licenziare i dipendenti che aderiscono alla protesta

Negli Stati Uniti si svolge oggi una giornata di sciopero e un boicottaggio dei consumi per chiedere diritti legali per milioni di immigrati clandestini, con molte aziende che hanno chiuso i battenti proprio per evitare disservizi. Secondo le prime informazioni, molti degli 11,5-12 milioni di immigrati clandestini che vivono negli Stati Uniti hanno risposto all’appello allo sciopero, nonostante alcune associazioni per i diritti dei migranti si oppongano all’iniziativa. A Union Square, a New York, il mercato all’aperto funziona solo in piccola parte oggi . A Broadway, i negozi solitamente caotici che vendono generi a buon mercato sono quasi tutti chiusi. “Tutti siamo immigrati, qui. I soli veri americani sono gli indiani”, dice René Ochart, che è nato a Puerto Rico e che lavora come portiere all’elegante, Hotel Pierre, nell’Upper East Side di Manhattan.

Un disegno di legge approvato nel dicembre scorso dalla Camera, che trasforma l’immigrazione clandestina in reato, ha provocato una protesta di massa, portando nelle strade a manifestare gente che fino ad allora aveva vissuto e lavorato all’ombra della società statunitense. In tutto il paese, numerosi impianti di confezionamento delle carni sono rimasti chiusi, ma gli operatori hanno cercato di prepararsi al blocco aumentando la produzione nel fine settimana. La società di fast food McDonald’s hanno detto che alcuni dei suoi ristoranti sono rimasti aperti con personale limitato, solo per poche ore o per il servizio di drive in. La società ha reso noto che sostiene con forza una riforma dell’immigrazione “per proteggere gli impiegati, i datori di lavoro e garantire la sicurezza dei confini della nazione”. La polizia a Los Angeles è in stato d’allerta per due grossi cortei, a cui dovrebbero partecipare centinaia di migliaia di persone, rispondendo all’appello del sindaco Antonio Villaraigosa, del cardinale cattolico Roger Mahony e di altre personalità.

A Chicago la polizia prevede che saranno mezzo milione i partecipanti a un corteo di protesta. Recenti sondaggi indicano che la maggioranza degli americani sostiene una proposta di legge in discussione al Senato e che consentirebbe agli immigrati clandestini di partecipare a programmi per il lavoro e di chiedere anche successivamente la cittadinanza. Negli stessi sondaggi però il 57% degli intervistati ritiene che la protesta di oggi danneggi la causa degli immigrati, contro il 17% che la considera favorevolmente. I clandestini, che provengono soprattutto dai confini messicani al ritmo di mezzo milione di persone l’anno, giocano un ruolo cruciale nell’economia americana, in gran parte lavorando con basse paghe in agricoltura, nell’edilizia, nella ristorazione, ma anche in altri settori del terziario. Secondo un recente studio dell’American Farm Bureau Federation un giro di vite contro il lavoro degli immigrati clandestini provocherebbe perdite dai 5 ai 9 miliardi di dollari in agricoltura da uno a tre anni dopo e di una cifra fino ai 12 miliardi a partire da quattro anni.