Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Gazzettino on-line del 30 marzo 2004

Ricongiungimenti familiari più semplici e veloci

Udine – Il nordafricano Omar ha un nome importante e scomodo, come il ferocemullahreso celebre dal regime talebano. Lui però si considera ormai «un pordenonese di fatto». Parla bene l’italiano,arricchito da qualche termine friulano. Crede nell’integrazione. Anche Omar è in fila davanti alle porte dell’Ufficio immigrazione della Questura, che ieri alle 9 ha aperto dopo il trasloco. Allarga le braccia e filosofeggia: «Direi che tra questa sistemazione e quella di prima non c’è paragone. È però anche vero che a molti di noistranieri interessano soprattutto tre cose: la famiglia, il lavoro e la casa». Il resto sarebbe contorno. O no? «A me non disturba – si spiega – fare la coda sotto la pioggia. Mi disturba, invece, pensare che per mille problemi burocratici mia moglie e i miei figli non hanno ancora potuto raggiungermi. Eppure sono qui dal 1988, ho un buon lavoro come operaio del legno e un po’ di soldi da parte. Adesso sto completando le ultime pratiche, mi auguro che sia la volta buona».

Ricongiungimento è la parola magica. Rashid e Nyunes, entrambi marocchini e dipendenti di una cooperativa, sono lì con lo stesso obiettivo. «Speriamo – dicono – di riuscire finalmente ad avere il permesso di riunirci alle nostre famiglie». Rashid è in Italia da 8 anni, Nyunes da 4. «I nuovi uffici? Bene, bene, ma quel che conta è che la documentazione viaggi più in fretta e le procedure siano più semplici».

Gente pratica, insomma. Anche lo spilimberghese Touhami El Kattani, leader nazionale del Fenapi Mondo Unito, è davanti agli uffici di piazza del Popolo. Da tempo il suo sindacato – associazione si occupa di dare una mano ai migranti, anche dal punto di vista burocratico. «In Questura – sostiene El Kattani – lavorano bene e con criterio. Da parte nostra possiamo offrire due idee: aprire uno sportello per i soli appuntamenti, allo scopo di ridurre le file, e velocizzare le pratiche, magari decentrandole il più possibile a livello locale. Per esperienza posso dire che i problemi maggiori sono quelli vissuti da chi tra luglio e agosto vuole tornare a casa per riunirsi ai familiari, ma ha il permesso di soggiorno che scade a maggio. In questi casi è molto difficile riuscire ad avere i documenti rinnovati per tempo, così si è costretti asaltarele ferie».