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Treviso – L’uscita da Sant’Artemio e la continuazione della battaglia per i diritti

Comunicato del Comitato M21 e Sportello degli Invisibili

Dopo quasi 4 anni di occupazione, sabato 20 marzo i cittadini migranti lasceranno il Padiglione occupato per trasferirsi in altre sistemazioni abitative reperite con il supporto dell’ULSS.

Si tratta di un momento importantissimo e di un risultato fondamentale ottenuto da tutto il movimento dei migranti e dei senza casa poiché per la prima volta si è riusciti a trovare una soluzione all’emergenza abitativa senza ricorrere alla violenza, agli sgomberi, alla Polizia, come purtroppo in passato è successo ripetutamente.

E’ una sconfitta per il partito trasversale del gioco al massacro, del governo militare, di chi considera le lotte sociali o addirittura l’immigrazione nel suo complesso solamente come un problema di ordine pubblico.

E’ una vittoria delle lotte che dall’occupazione del Sagrato del Duomo di Treviso alle ondate di
Occupazioni
e manifestazioni di questi anni hanno mostrato che i cittadini migranti sono in prima fila per rivendicare diritti e dignità per tutti.

La soluzione trovata non è certo l’ideale, perché nessuna amministrazione ha contribuito, perché le case nel mercato privato sono gestite da speculatori e sono sempre troppo care, ma abbiamo accettato quella che consideriamo una scommessa perché intendiamo spostare in avanti la battaglia per i diritti.

La vicenda di Sant’Artemio adesso può diventare esemplare, per obbligare tutti i soggetti coinvolti a smetterla con le “ciacole” e ad attuare politiche concrete: Prefettura, Provincia, Comuni, ATER, Associazioni di Categoria, ecc.

Adesso tutte le procedure di sgombero devono venire sospese in attesa di soluzioni abitative alternative, perché gli abitanti di Sant’Artemio sono solo una piccolissima parte dell’infinita emergenza casa che, con la crisi economica e l’imperversare del carovita, sta aumentando anziché diminuire, prospettando per tutti i lavoratori e le loro famiglie un orizzonte di precariato globale.

Vogliamo la creazione di almeno 500 posti letto in tutta la provincia entro 1 anno; l’istituzione di un bando speciale per i senzatetto; la destinazione di una quota del patrimonio pubblico per la creazione di “comunità alloggio” a prezzi calmierati; una revisione complessiva delle politiche abitative in cui gli speculatori hanno potuto spadroneggiare in barba alla dignità ed alle condizioni di vita dei lavoratori.

Infine, già sabato 27 marzo, saremo a manifestare davanti alla Questura di Treviso, come avverrà in moltissime altre città, per protestare contro i gravissimi danni ed ingiustizie che la legge Bossi-Fini sta producendo.