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Né qui Né altrove: blocco dei lavori del CPT di Gradisca D’Isonzo (GO)

Articolo tratto da globalproject.info

ore 11.55 – Oggi nell’ambito delle mobilitazioni nazionali per i diritti dei migranti e contro i CPT circa 100 attivisti sono entrati nel Centro di permanenza temporanea in costruzione a Gradisca D’Isonzo in provincia di Gorizia, un’ex caserma. Un CPT grandissimo quello di Gradisca, che dovrebbe ospitare 200/250 persone.
Gli attivisti hanno dato vita ad azioni dirette contro il muro di recinzione del centro, colpendolo simbolicamente con delle mazze e sanzionando dal basso la struttura, i macchinari e gli attrezzi da costruzione: bloccando di fatto i lavori.
Dopo essere usciti dal CPT si è svolta una conferenza stampa all’esterno del centro.
L’iniziativa ha voluto denunciare che i lavori di costruzione stanno velocemente continuando nonostante le dichiarazioni dello scorso gennaio, con le quali Illy (Presidente della Regione), Pisanu, Antonaz (Assessore regionale) e il sindaco uscente di Gradisca, Fabbris, assicuravano che i lavori erano congelati.
L’area è grandissima, un CPT “all’avanguardia” che potrebbe ospitare intere famiglie.
Le persone che finiscono nei CPT non hanno commesso nessun reato.
I CPT vanno chiusi!
L’iniziativa è stata promossa dal Tavolo migranti nazionale, Rete precariato sociale, l’Ass.ne Razzismo Stop di Padova, il centro sociale La Chimica di Verona, gli Sportelli degli Invisibili del nordest, il centro sociale Magazzino 47 di Brescia, il Comitato M21 di Treviso, attivisti sloveni, disobbedienti del nordest.

Cronaca, audio e foto alla pagina:
http://www.globalproject.info/art-1438.html

Comunicato stampa