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Diritto di asilo ancora in alto mare

Non si vuole ancora trovare una soluzione al caso della nave tedesca Cap Anamur con a bordo i 37 profughi africani

La ricostruzione delle varie fasi della vicenda che vede la Cap Anamur tuttora bloccata a largo di Porto Empedocle presenta non poche difficoltà.

Come affermano il capitano della nave e il presidente dell’ong tedesca, Elias Bierdel, dopo aver inizialmente fatto rotta verso Lampedusa, dove non è stata in grado di attraccare a causa delle sue dimensioni, la nave ha deciso di proseguire per Porto Empedocle. Qui in un primo tempo l’autorizzazione all’attracco sembrava essere stata concessa, ma poco tempo dopo la Capitaneria di Porto ha impedito alla Cap Anamur l’accesso in acque italiane con la motivazione che il comportamento dell’organizzazione umanitaria tedesca sarebbe stato poco chiaro in merito alla dinamica del salvataggio.

L’equipaggio della nave e i naufraghi hanno appreso il perché non venga loro permesso di attraccare tramite una e-mail inviata dalla polizia: la notizia del recupero dei profughi sarebbe stata comunicata in ritardo e il salvataggio sarebbe avvenuto in acque più vicine a Malta.

Sia il capitano della nave che Bierdel sostengono invece di aver raccolto le 37 persone in una zona di mare più vicina a Lampedusa e che le note sul registro di bordo lo confermano.

La Cap Anamur con il suo carico di esseri umani continua a mettere in crisi il concetto dell’Europa come fortezza, che non ha, né vuole avere una politica dell’asilo e dell’accoglienza degli stranieri, e che in questo panorama di chiusura l’Italia si segnala per durezza e miopia.

La proposta dei ministri degli Interni di Italia e Germania di trasportare i rifugiati a Malta ha sollevato aspre critiche, fra le quali quella di Christopher Hein, direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati, che afferma “Sappiamo che qualsiasi straniero, anche richiedente asilo, che entra a Malta senza documenti viene arrestato e portato in carcere”.

Nel frattempo molte realtà si sono mobilitate per venire in aiuto dei richiedenti asilo e per porre nuovamente l’attenzione sul destino delle 37 persone a bordo, destino cui i governi europei sembrano piuttosto anteporre questioni politiche e di ordine pubblico.

L’ANCI, Associazione dei Comuni, ha lanciato un appello->3127] affinché le amministrazioni diano la propria disponibilità ad accogliere i 37 naufraghi, [Emergency si è recata a bordo della nave insieme ad alcuni giornalisti, mentre Goletta Verde sta raggiungendo la nave con una delegazione di parlamentari, rappresentanti di sindacati, amministrazioni locali e organizzazioni umanitarie.

I parlamentari verdi Paolo Cento e Mauro Bulgarelli e il deputato regionale siciliano Calogero Miccichè hanno iniziato a staffetta uno per sollecitare il governo italiano a prendere una decisione umanitaria.

Fino ad allora la Cap Anamur resterà confinata a più di 17 miglia dalle nostre coste, con il suo carico di sofferenza ma anche di speranza.

Fino ad allora l’Europa resterà a guardare?