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Cittadinanza italiana – Come richiederla per matrimonio, come uscire e rientrare in Italia?

Le domande sono due.

1) Come entrare e uscire dall’Italia e dall’Egitto? In Egitto può ovviamente entrare con il suo passaporto egiziano. Occorre solo fare attenzione a non far scadere il passaporto durante la permanenza in Italia, perchè ottenere i rinnovi nei consolati è spesso difficile e costoso. Per il rientro in Italia non occorre certamente più il visto ed è sufficiente l’esibizione, oltre al passaporto egiziano, del Permesso o Carta di Soggiorno. Voglio ora ricordare che i coniugi di cittadini italiano hanno diritto alla Carta di Soggiorno in base al DPR 54/2002 (ed eventualmente solo in subordine al TU sull’immigrazione). Molte questure ostacolano, per il coniuge di cittadino italiano, il rilascio della Carta di Soggiorno, ma ultimamente si ha notizia di rilasci più frequenti e solleciti (v. Milano) ed in base al DPR 54/2002 sopra citato e non più in base al T.U..

2) Per chiedere la cittadinanza italiana a seguito di matrimonio con cittadino italiano il requisito base è quello della residenza in Italia. La domanda si può presentare dopo 6 mesi di residenza anagrafica in Italia. E’ importante, quindi, ottenere rapidamente la Carta di Soggiorno, o il PdS, per ottenere poi la residenza. Se il coniuge straniero risiede all’estero, la domanda si può presentare lo stesso, ma solo dopo 3 anni dal matrimonio. I documenti occorrenti, oltre quelli citati (nascita e penale del paese di origine) sono: modello di domanda, certificato storico di residenza, stato di famiglia,certificato di cittadinanza del coniuge, estratto dell’atto di matrimonio, certificato generale del casellario giudiziale, dichiarazione sulla comunicazione di eventuali cambi di indirizzo, fotocopia del documento di riconoscimento (tutto), fotocopia autenticata della C.d.S. o del P.d.S.. Si consiglia, comunque di consultare i siti delle Prefetture di competenza per verificare la rispondenza dell’elenco (può sempre cambiare qualcosa), i bolli da applicare, la possibilità ammessa per le autocertificazioni e le modalità di traduzione e legalizzazione dei certificati esteri. La cittadinanza per matrimonio non è una concessione, come per le naturalizzazioni, ma un diritto, e, passati i 730 giorni (2 anni) dalla domanda, non può essere più negata.
Si segnalano, tuttavia, frequenti ritardi nell’emissione dei decreti, che arrivano anche fino a 4 anni dalla presentazione delle domande.

*** Rsiposta a cura di Amedeo Intonti, curatore del volume Manuale di sopravvivenza burocratica per italiani con patner straniero