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Bari – Annunciata l’apertura dell’ultimo cpt pugliese

Intervista a Dario, Rete No Cpt, Bari

Dario, della Rete No Cpt, ci aggiorna sulle ultime novità, riportando innanzitutto la recente notizia dell’affido della gestione del CPT alla Confraternita della Misericordia, che in base alle dichiarazioni della prefettura risulterebbe al secondo posto – ed ora al primo – nella graduatoria d’appalto. Tuttavia, non solo resta oscuro il contenuto della graduatoria, ma anche se essa sia stata la conseguenza di una gara d’appalto, di una lecitazione privata o di altre modalità di affido all’ente gestore.

Il CPT di Bari S. Paolo, che sorge in aperta campagna con una struttura tra le più grandi di Italia e fortificata lungo tutto il perimetro da un muro in cemento armato alto 5-6 metri, si somma a tre centri detentivi per migranti già attivi in Puglia (4 fino a poco fa): la roulottopoli per richiedenti asilo di Bari Palese, il cpt polifunzionale di Borgo Mezzanone a Foggia e il cpt di Restinco a Brindisi. Ciò fa della Puglia, insieme alla Sicilia, il terreno di sperimentazione della guerra ai migranti motivata dalla tesi dello stato di emergenza di cui contemporaneamente alimenta la percezione.
Al contempo, la decisione di accelerare l’apertura dei CPT di Gradisca e Bari può essere non tanto un attacco alle istituzioni locali di centro sinistra che si oppongono ai cpt – come spiega il Sindaco di Bari in un’intervista al quotidiano il Manifesto – quanto piuttosto il tentativo di far esplodere la crisi interna al centro sinistra rispetto alla posizione sulla detenzione amministrativa.

In questo quadro assume una grande importanza la manifestazione del 3 dicembre a Roma a cui parteciperà anche la Rete NO CPT di Bari, ma anche la promozione di iniziative di opposizione e di rifiuto concreto all’apertura del centro di Bari S.Paolo, come quella che lo scorso 21 ottobre ha contribuito alla retrocessione della Croce Rossa di Bari dal business della detenzione dei migranti.