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Francia – Cachan: simbolo di uno scontro impari

La legge Sarkozy e la regolarizzazione farsa. Lo «squat di Cachan» è diventato il simbolo di quest'estate francese consumatasi.

Secondo le organizzazioni che si battono per i diritti degli stranieri in Francia le
nuove leggi Sarkozy non fanno che peggiorare un quadro già triste. Nicolas Sarkozy,
attuale ministro dell’interno, dice aver deciso di smettere di « subire
l’immigrazione [1]». Sarkozy, il cui nome evoca già responsabilità maggiori nel
passaggio alla violenza, quest’inverno, dei giovani francesi dei quartieri poveri,
ha fatto adottare il 16 giugno una legge il cui carattere discriminatorio e
securitario preoccupa molte organizzazzioni e sindacati.

Le famiglie in situazione non regolare sul territorio francese, che si contano a
migliaia, avevano tempo fino al 13 agosto per presentare una domanda di
regolarizzazione a condizione di poter dimostrare d’aver dei bambini di meno di 13
anni regolarmente iscritti a scuola. Dopo l’esame del dossier, ad ottenere un
regolare permesso di soggiorno saranno solo 6000 famiglie, secondo il limite
previsto dal governo, su un totale di più di trentamila domande di regolarizzazione
presentate.

Si tratterebbe, secondo i critici, di un pagliativo prima di passare alla «manu
militari» prevista per espellere dal territorio francese tutti i sans papiers. La
nuova legge, che non ammette più regolarizzazzioni per i “clandestini” in Francia da
dieci anni, prevede dei nuovi permessi di soggiorno temporanei modellati su dei
contratti di lavoro a durata determinata. D’ora in poi, grazie ai nuovi criteri, si
potrà discernere tra buoni e cattivi immigrati e optare solo per i primi.
L’immigrato sarà “scelto” per la sua buona costituzione fisica, per non avere troppi
legami nel paese d’origine, essere francofono e possibilmente ben educato. Il motto
è semplice l’immigrato dovrà dimostrare di rendere e non dipendere dallo stato.
Il
termine « réfugié » o riconguingimento familiare quasi scompaiono dal vocabolario
politico, mentre la triste realtà del lavoro in nero del sans papiers sembra
ignorata dalla legge. La Francia si rivendica il diritto di scegliere gli immigrati
di cui la sua economia ha bisogno ed evitare l’arrivo degli altri a costo di
rinforzare ogni sistema di controllo, anche imponendo internazionalmente che i visa
turistici per la Francia non siano più rilasciati facilmente nei paesi d’origine.

La caccia all’immigrato clandestino così come la campagna elettorale di Sarkozy per
le presidenziali, sono state aperte in maniera spettacolare a Cachan nella regione
parigina, il 17 agosto scorso. Qui e’ stato evaquato, senza risparmiare l’uso della
forza, un campus universitario abbandonato e occupato da tre anni da circa 1000
stranieri dalle situazioni più svariate, irregolari e non, tra cui numerose famiglie
con bambini. Una cinquantina di stranieri sans papiers arrestati durante questo atto di
“pulizia pubblica”, rischiano ogni giorno d’essere rimpatriati. Una parte dei
rimanenti espulsi, rifiutando di finire all’hotel, troppo caro e sempre provvisorio,
sono stati sistematii in una palestra. Il loro destino resta ancora incerto, ma da
qui hanno cominciato la loro protesta, vogliono essere regolarizzati ed ottenere un
nuovo alloggio. Molte organizzazioni si sono mobilitate e hanno lanciato una
campagna di sensibilizzazzione alle neo vittime di Sarkozy a Cachan ma non solo.
Negli aeroporti di tutta la Francia sotto il silenzio complice di molti, e
all’insaputa di altrettanti, gli aerei Air France diretti nei paesi del sud del
mondo riservano dei posti di solo ritorno agli stranieri non desiderati. Ogni tanto
un pilota e qualche passeggero si rifiutano di farsi complici … azioni che fanno
guadagnare tempo e speranza.

A cura di Valentina Frate, dottoranda in Sociologia presso l’EHESS di Parigi


[1] Secondo il discorso tenuto alla Camera da N. Sarkozy «Nous ne voulons plus d’une immigration
subie, nous voulons une immigration choisie, voilà le principe fondamental de la
nouvelle politique que je préconise»