Sposata con un palermitano di 46 anni, era in attesa del permesso di soggiorno che aveva chiesto per motivi di famiglia. Ma il 14 gennaio scorso l’uomo e’ morto per un male incurabile e la donna, un’albanese di 26 anni, Aida Perkoha, dopo aver perso il marito ha perso pure la liberta’.
Per la legge italiana infatti con la morte del coniuge e’ venuta meno l’attualita’ della convivenza che giustifica il rilascio dei documenti e la permanenza dell’immigrata sul territorio italiano, da qui la chiusura nel Cpt di Bologna in attesa dell’espulsione.
Aida era giunta in Italia nel novembre del 1999 ed era finita in strada. Nel marzo del 2005 aveva trovato il coraggio di denunciare i propri sfruttatori e aveva ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di giustizia.
Dopo qualche mese aveva pero’ abbandonato la comunita’ alla quale era stata affidata e nel giugno 2005 le era stato revocato il permesso di soggiorno con relativa intimazione a lasciare il Paese.
Il 25 settembre dell’anno scorso venne fermata durante un controllo stradale e le fu rilasciato l’invito a lasciare l’Italia.
Bologna – Dopo morte marito finisce al cpt in attesa espulsione
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