Immerse nell’acqua gelida per oltre un’ora per non farsi prendere dalle forze dell’ordine. Si è sfiorata la tragedia ieri mattina attorno alle 11 nel torrente Enza, durante una vasta operazione congiunta di carabinieri e polizia municipale. Due giovani prostitute si sono gettate nelle acque gelide, sperando di non essere arrestate e quindi rimandate in patria.
Per salvarle è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, mentre nella concitazione degli eventi un militare si è lussato una spalla.
L’operazione congiunta di polizia municipale e carabinieri è scattata alle dieci. Diverse pattuglie hanno raggiunto via del Taglione e strada Argini Enza. Obiettivo della missione individuare e denunciare immigrati clandestini e giovani prostitute al lavoro in quelle zone. Arrivate sul posto le pattuglia hanno bloccato due donne mentre altre due ragazze si sono date alla fuga. Per evitare i controlli hanno deciso di gettarsi nelle gelide acque del torrente Enza, a pochi metri dal loro squallido luogo di lavoro. Ma agenti e militari erano già molto vicini. Nel vano tentativo di bloccarle un carabiniere è scivolato e si è lussato una spalla.
Ma le due donne non si sono fermate e sono arrivate quasi al centro del greto, immerse fino al busto nell’acqua che sfiorava zero gradi.Per quasi un’ora sono rimaste immobili, con gli agenti della municipale e i carabinieri del nucleo radiomobile fermi sulle due rive che hanno cercato in tutti i modi di convincerle ad uscire. Le ragazze sono rimaste abbracciate una all’altra rischiando di essere travolte dalla corrente e finire
annegate.
Le forze dell’ordine hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco e poco prima di mezzogiorno sono arrivate sul posto due squadre.
Mentre da terra carabinieri e vigili hanno continuamente cercato di tranquillizzare le due extracomunitarie,
un pompiere, opportunamente imbragato, si è calato nelle fredde acque e le ha lentamente
raggiunte. Dopo un breve scambio di battute è riuscito a convincerle a farsi accompagnare fuori dall’acqua. Una vota portate sull’argine sono state soccorse dal personale medico che era arrivato sul posto con un’ambulanza.
Trasportate al pronto soccorso del Maggiore, i medici hanno riscontrato un leggero principio di congelamento alle gambe.
Dopo le cure del caso sono state e trasferite nel comando di via delle Fonderie dove è avvenuta
l’identificazione. Per una O.J.di 27 anni è scattata la procedura d’espulsione, l’altra, N.S., è risultata
minorenne per cui è stata accompagnata in una struttura di accoglienza gestita dal Comune.
di Marcello Volta