Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Padova – Venerdì sit-in davanti al tribunale

Ieri la marcia dei 150: «Siamo tutti clandestini»

Hanno marciato in 150 per le vie di Padova, scandendo un’urgenza di libertà. «No espulsioni, no espulsioni!». Lavoratori migranti, Razzismo Stop, sindacati: un biscione per liberare i tredici nigeriani, senegalesi e marocchini che, nel pomeriggio di lunedì, si erano arrampicati sull’impalcatura della Basilica del Santo, occupandola per tutta la notte.
«Abbiamo sfidato il freddo – hanno detto qualche istante dopo il ritorno a terra – ma stiamo combattendo una battaglia importante, una battaglia di civiltà. Siamo provati, stanchi, ma soddisfatti: qualcosa, in queste ore, si è mosso, e anche se il percorso è ancora lungo, sentiamo che Padova è con noi».
Ad accompagnare il corteo, gli applausi dei padovani. Qualche anziano si avvicina ai manifestanti: «Siamo con voi, Padova è una città accogliente». «L’Europa non ha confini, siamo tutti fratellini!», i cori che richiamano alla fratellanza, alla solidarietà tra i popoli. E ancora: «Marciamo per una società che faccia dell’uguaglianza un valore. La città deve sapere che c’è una Padova che lotta contro il razzismo, contro chi gioca con le paure della gente. Dobbiamo essere uniti, uniti contro il razzismo, per la libertà di movimento, per il diritto di scelta».
I passi dei 150, che dalla Prefettura portano alla Basilica, sono cadenzati dalla musica, dagli slogan, dal «No espulsioni! No espulsioni». Le forze dell’ordine controllano che tutto si svolga nella totale sicurezza: «Non è nostro intento creare situazioni di tensione – precisa Nicola Grigion di Razzismo Stop – ma trovare una soluzione vera per gli stranieri truffati da una sanatoria che li penalizza ingiustamente».

Il corteo, in pochi minuti arriva in piazza del Santo: dall’alto, appollaiati, gli immigrati attendono l’esito dell’incontro di Piazza Antenore. Una comunicazione che non si fa attendere: «Siamo venuti qui per accompagnarvi – urlano da terra – per dirvi che questa città vi dice grazie per la battaglia che avete portato avanti. I segnali ci sono, le rassicurazioni pure. Il Prefetto ci ha assicurato che ogni caso verrà valutato con molta attenzione, la collaborazione continuerà anche nei prossimi giorni. Rispetto alla situazione di partenza, quindi, avere incontrato il Prefetto fa di questa giornata una grande giornata. Come questa ce ne saranno delle altre, la lotta non si ferma qui, è appena iniziata. Vi chiediamo di scendere con noi, per continuare questo percorso insieme. Grazie a voi, grazie a tutta Padova».

C’è commozione nelle parole e negli occhi dei migranti, la tensione delle ultime lascia spazio ai «Grazie», decine e decine. L’impalcatura viene liberata dalle coperte di lana, utilizzate dai migranti per ripararsi dal gelo. Razzismo Stop detta la tabella di marcia: «La montagna è ancora alta da scalare»: il prossimo appuntamento è fissato per venerdì – sottolineano – ci troveremo davanti al Tribunale, alle 15, per chiedere un diritto che spetta, per gridare a gran voce ancora il nostro “No espulsioni! No espulsioni!”. La lotta deve continuare».