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Gravi violazioni e inefficienze all’Ufficio immigrazione di Torino: la denuncia di 60 organizzazioni

Segnalate diverse illegittimità e avanzate proposte per migliorare la situazione

Questura di Torino, foto di archivio Melting Pot

Insieme a Milano e Roma, anche a Torino la situazione all’Ufficio Immigrazione in corso Verona presenta gravi violazioni di legge, inefficienze e perfino maltrattamenti nei confronti delle persone straniere che quotidianamente si rivolgono agli sportelli. A tal punto che sessanta associazioni e organizzazioni 1 lo hanno denunciato con una lettera inviata il 1° marzo direttamente al Questore e a UNHCR Italia, l’Agenzia Onu per i Rifugiati.

Il malfunzionamento dell’Ufficio – sostengono le organizzazioni promotrici del testo – determina lunghe attese all’ingresso, in qualsiasi condizione atmosferica e senza alcuna certezza per le persone di poter effettivamente accedere ai servizi. Molte sono le carenze segnalate e riportate anche dalla stampa: gran parte di queste sono dovute alla carenza di personale, ma anche dall’assenza di modalità telematiche per accedere ai diversi servizi. Questo comporta tempi di attesa molto lunghi per ottenere un appuntamento e il rilascio del titolo di soggiorno.

Come in molte altre questure italiane sono segnalate anche diverse procedure arbitrarie e illegittime, e viene gravemente ostacolato il diritto di asilo.

L’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione riporta che sebbene da ottobre 2022 sia stato sottoscritto dal Comune di Torino, CGIL, CISL e UIL e la Questura di Torino un protocollo sul tema, volto a snellire le code e a efficientare le pratiche presentate in corso Verona, questo non è stato ancora inspiegabilmente applicato.

Nella lettera viene stilata una lista dei maggiori problemi riscontrati e sono proposte alcune possibili soluzioni.

Le illegittimità segnalate

La sostanziale impossibilità di presentare domanda di protezione internazionale

I richiedenti asilo sono costretti a recarsi presso gli uffici di Corso Verona per svariati giorni, se non anche settimane, nell’attesa di essere ammessi alla manifestazione della domanda d’asilo. In alcune circostanze sono stati, informalmente, rilasciati appuntamenti a distanza di mesi, senza un criterio di scelta evidente. Molti altri vengono invitati a ritornare a distanza di diverse settimane poiché non vi sono posti disponibili per le formalizzazioni. In entrambi i casi i richiedenti asilo rimangono privi di un valido titolo di soggiorno sul territorio nazionale, con conseguente impossibilità di accedere al godimento di diritti fondamentali ed alle strutture di accoglienza, oltre ad essere esposti al rischio di essere espulsi. Inoltre, la presentazione della domanda di protezione internazionale viene subordinata alla richiesta di ospitalità, documentazione non necessaria per legge.

La totale incertezza rispetto alle modalità di accesso all’ufficio per presentare domanda di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno ed alle tempistiche per tali adempimenti

Occorre prendere appuntamento e, a tal fine, le disposizioni sono che le persone devono recarsi all’ufficio personalmente: è stato abbandonato da alcuni mesi il sistema di prenotazione via posta elettronica, sostituito da un accesso libero due giorni a settimana dalle 14 alle 17, il che ha comportato un aggravamento dei tempi di attesa e la totale incertezza in merito alla possibilità di ingresso effettivo. Il personale spesso fornisce informazioni contrastanti con le indicazioni contenute sul sito istituzionale, anche in ordine all’orario di apertura dell’ufficio (e comunque le persone sono costrette a presentarsi con anticipo anche di otto ore, al solo scopo di ottenere l’appuntamento), vagliando in modo informale la documentazione in possesso dello straniero e decidendo, in modo del tutto opinabile, circa la loro idoneità. Paradossalmente, l’ufficio in questione lamenta un gran numero di utenti, ma il gran numero é il risultato sia dell’obbligo di recarsi personalmente al mero fine di domandare un appuntamento, sia dei continui respingimenti da parte del personale all’esterno dell’ufficio stesso. Tale prassi è molto grave, non solo perché compiuta da personale non competente a giudicare sulla domanda, ma anche perché costituisce una violazione delle norme disciplinanti il procedimento amministrativo. Si segnala, inoltre, che le tempistiche per la fissazione degli appuntamenti sono di diversi mesi, giungendo sino a più di un anno per la presentazione della domanda di protezione speciale.

Ripetute violazioni della L. 241/90 sul procedimento amministrativo

Le integrazioni documentali vengono richieste oralmente, con la conseguente impossibilità di contraddire qualora lo straniero le ritenga ingiustificate rispetto alle norme vigenti. Non viene data indicazione del responsabile del procedimento e si riscontra il rifiuto arbitrario di ritirare le istanze e/o la documentazione. La fissazione di appuntamenti per l’integrazione della domanda avviene a distanza di mesi, con conseguente ritardo, non sempre giustificato, nella definizione del procedimento. A titolo di esempio, si evidenziano gravi violazioni nella procedura per la domanda di protezione speciale: secondo la legge, la domanda si presenta alla questura, che ha il compito di acquisirla e trasmetterla alla commissione territoriale per la protezione internazionale. Invece gli agenti di polizia all’ingresso di corso Verona ritengono di avere il potere di rifiutare l’acquisizione della domanda, pretendendo documentazione non contemplata dalla legge, per di più di volta in volta diversa.

I ritardi nell’istruttoria per il rilascio/rinnovo dei permessi di soggiorno a qualsiasi titolo

Si segnala una generale inefficienza sul rispetto delle tempistiche del procedimento amministrativo nel rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. I richiedenti aspettano svariati mesi (se non addirittura anni) prima di avere una risposta alla propria domanda, il sistema di verifica “on line” non funziona, circostanza che aumenta indubbiamente l’afflusso di persone presso gli Uffici di Corso Verona 4, e l’unico modo per avere notizie sullo stato del procedimento é rivolgersi a un legale affinché effettui un accesso agli atti.

I comportamenti inurbani e aggressivi

Si registrano infine numerosi atteggiamenti non consoni ad un’istituzione che dovrebbe rappresentare la cittadinanza (sia italiana che straniera). Spesso le persone in attesa vengono maltrattate dagli operatori della polizia di corso Verona 4.

Le richieste delle organizzazioni firmatarie della lettera:

l’istituzione, una volta per tutte, di un sistema di prenotazione e fissazione degli appuntamenti – a seconda del tipo di richiesta – chiaro, univoco ed efficiente, che contempli anche l’uso dei mezzi informatici, ferma restando la possibilità di presentare direttamente la domanda anche recandosi personalmente presso gli sportelli di corso Verona;

la garanzia di un reale e rapido accesso alla domanda d’asilo, con la previsione di un sistema che consenta di avere prova della manifestazione di volontà di chiedere protezione in Italia anche al fine di accedere alle misure di accoglienza, in attesa della sua formalizzazione;

il rispetto delle norme sul procedimento amministrativo di cui alla l. 241/90 nel rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno;

la cessazione dei comportamenti inopportuni posti in essere dal personale della Questura di C.so Verona 4 nei confronti degli stranieri e degli operatori che vi accedono, come, ad esempio, pretendere adempimenti non richiesti dalla legge;

infine, l’immediata implementazione degli strumenti indicati nel protocollo sottoscritto il 17.10.2022 tra il Comune di Torino, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e la Questura di Torino.

  1. Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione – ASGI; Associazione Famiglie Accoglienti APS; A.P.S. Tutrici e tutori volontaria di m.s.n.a. – Piemonte e Valle D’Aosta; AGM – Associazione Generazioni Migranti APS; Altrimodi srl impresa sociale ETS; Amece Baity aps; Amici del mondo – World Friends; Amici di Glocandia ODV; Articolo 10 Onlus; ASAI – Associazione di Animazione Interculturale; Associazione Almaterra APS; Associazione Amici Missioni Consolata; Associazione Arteria Onlus; Associazione Camminare Insieme O.d.V.; Associazione culturale Eufemia A.P.S.; Associazione Frantz Fanon; Associazione Interculturale Karmadonne A.P.S.; Associazione Iroko Onlus; Associazione Mosaico-azioni per i rifugiati; Associazione Multietnica dei Mediatori Interculturali AMMI – ETS; Associazione Paìs – aps; Associazione soomaaliya onlus; Associazione Speranza ODV; Associazione Tampep ETS; AST – Associazione dei Senegalesi a Torino; Azione Cattolica Italiana- Associazione diocesana di Torino; Centro Come Noi “Sandro Pertini”; Organizzazione Sermig di Volontariato; Centro Migranti Marco Cavallo; CISV – Comunità Impegno Servizio Volontariato ETS CISV Solidarietà s.c.s.; Conferenza Regionale Volontariato Giustizia Piemonte/Aosta (CRVG); Consorzio delle Ong Piemontesi ETS; Cooperativa Animazione Valdocco; Cooperativa Sociale Atypica; Cooperativa sociale Crescere insieme S.C.S ONLUS Cooperativa Sociale TerreMondo a r. l.; Danish Refugee Council (DRC) Italia; EsPerTo – Estudiantes Per Torino; Esserci scs; Fondazione Don Mario Operti Onlus; Fondazione European Research Institute; Fondazione Mamre Onlus; GrIS Piemonte; Gruppo di Volontariato Vincenziano NES- Nessuno è Straniero; Haititalia APS; Ideadonna Onlus; Il Gusto del Mondo SRL Impresa Sociale; InMenteItaca APS; La Contrada SCS; Liberitutti s.c.s.; L’Isola di Arran ODV; Marypoppins scs; MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) Regione Piemonte; Medici per i Diritti Umani; Medici Senza Frontiere Italia; Olmo dei sogni; PIAM ONLUS – Progetto Integrazione Accoglienza Migranti; Polaris srl Impresa Sociale; Progetto Tenda società cooperativa sociale; Psicologi nel Mondo-Torino Odv; Refugees Welcome Italia – gruppo territoriale di Torino; Società Cooperativa Sociale Babel Onlus; Ufficio per la Pastorale dei Migranti.