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Illustrazione grafica: Mistinguett
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“Crocevia Mediterraneo”: il podcast (II stagione)

Un viaggio che ha messo ancora al centro lo spazio del Mar Mediterraneo

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La seconda stagione del podcast «Crocevia Mediterraneo» segue il viaggio dell’equipaggio della nave Tanimar 1, composto da ricercatrici e ricercatori dell’Università di Genova e Parma, dalle coste siciliane – Messina e Lampedusa – alla volta della Tunisia.

Un viaggio che ha messo nuovamente al centro lo spazio del Mar Mediterraneo cambiando la prospettiva, adottando uno sguardo obliquo capace da un lato di osservare l’applicazione e l’effetto delle necropolitiche europee nel governo delle migrazioni dalla sponda sud del Mediterraneo, dall’altro di esaminare l’intreccio tra l’orizzonte della pre-migrazione – cioè vivere il quotidiano con l’idea che si migrerà, come accade per molte persone tunisine – e la condizione di essere in transito perenne – cioè vivere da anni in mobilità con l’idea che si continuerà il proprio viaggio, come avviene per molte persone subsahariane.

La Tunisia costituisce un punto di osservazione privilegiato per analizzare come si articola materialmente il processo di esternalizzazione dei confini europei e in particolare come questo entra in contatto e frizione con un contesto sociale, politico e culturale attraversato da profonde disuguaglianze dove linee di classe, colore e genere si intrecciano e in cui le aspettative tradite della rivoluzione si mescolano a nuovi slittamenti verso un paternalismo autoritario.

In questo lavoro abbiamo voluto mantenere il nostro sguardo polifocale, alimentando un dialogo aperto tra le due sponde del Mediterraneo attraverso il coinvolgimento di studentesse e studenti della Clinica sociologico-giuridica “Migrazioni e frontiere” dell’Università di Parma nelle nostre riflessioni durante il viaggio.

L’esito di questo dialogo è la seconda stagione del podcast “Crocevia Mediterraneo”. Se la prima stagione è stata imperniata sull’esperienza di viaggio di ricercatrici e ricercatori tra le isole del Mediterraneo centrale 2, quest’ultima stagione si costituisce a partire dal confronto e la traduzione dei temi di ricerca – filosofie collettive della storia legate alla mobilità, solidarietà, asilo, infrastrutture e pratiche di controllo confinario – tra soggetti diversi: non solo chi fa ricerca e chi studia all’università ma anche società civile, associazioni, reti solidali 3.

Il podcast è co-costruito in modo orizzontale, dalla sua parte editoriale a quella tecnica e di produzione, da studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori e rappresenta un importante strumento didattico e di approfondimento che alterna al discorso denso forme più narrative e poetiche. Riflessioni e commenti sono intervallati infatti da quelle che con Vincenza Pellegrino chiamiamo note fotoetnografiche, una forma di scrittura “visuale” densa dove le parole compongono immagini, frammenti di esperienza, a cui è ancorato un pensiero analitico. Nei diversi episodi sono ospitate le diverse voci degli attori che abbiamo incontrato nel campo che, assieme alla raccolta di suoni – soundscapes cioè i paesaggi sonori che hanno dato forma al nostro viaggio – compongono una polifonia sempre differente.

Ci supporta in questa avventura, rafforzando una stretta collaborazione avviata lo scorso anno, Melting Pot con la sua Radio: una preziosa arena di divulgazione e di confronto capace di aprirsi a pubblici diversi e interessati.

Vi lasciamo al suo ascolto, sperando che possa aprire ad altri sguardi e ad altri viaggi.

Il podcast è a cura di Jacopo Anderlini, Anna Benvegnù, Vincenza Pellegrino.

La redazione è composta da: Davide Aimi, Maria Basile, Simona Coduti, Marzia Ena, Dorra Frihi, Sara Musimeci.

Il gruppo di ricerca dell’Università di Parma è composto da Guglielmo Agolino, Jacopo Anderlini, Luca Giliberti, Vincenza Pellegrino, Veronica Valenti.

La canzone “Menzu lu mari” è di Davide Cangelosi, le musiche sono di Simone Arduini, l’illustrazione grafica è di Mistinguett

Il podcast è finanziato dal Progetto MOBS (Mobilities, solidarieties and imaginaries across the borders / Prin 2020) a cui partecipano equipe di ricerca dell’Università di Genova, Università Milano Statale, Università di Padova, Università di Napoli l’Orientale.

  1. Qui la prima stagione
  2. Confluita nel libro Crocevia Mediterraneo (elèuthera 2023)
  3. Questa stagione vede la collaborazione tra gli altri di Ciac Onlus, Migrantour e Arte Migrante Parma

Jacopo Anderlini

Sono ricercatore postdoc presso il Dipartimento di Giurisprudenza, di Studi politici e internazionali dell’Università di Parma. I miei principali interessi di ricerca sono gli studi sui confini, i rifugiati, le migrazioni, la teoria critica delle tecnologie e la filosofia sociale e politica. Il mio lavoro intreccia metodi qualitativi ed etnografici - con ricerche sul campo sia multisituate che digitali - e riflessione teorica critica.