Professorə, associazioni, giuristə, avvocatə, operatorə sociali e legali tornano a chiedere alla Questura di Roma di garantire l’accesso a tuttə lə cittadinə stranierə all’ufficio Immigrazione per la presentazione della domanda di asilo. Lo fanno attraverso un appello, al quale è possibile aderire, rivolto anche al Ministero dell’interno per «chiedere di registrare tutte le domande di protezione senza ulteriore ritardo, come previsto dal mandato attribuito loro dalla legge».
Una situazione che persiste da troppo tempo, già sanzionata da diverse decisioni del tribunale che trovate su Melting Pot e che avevamo segnalato in un servizio esattamente un anno fa.
«Da anni – specifica il testo – l’accesso alla domanda di asilo è di fatto ostacolato. Le persone richiedenti asilo sono costrette ad accamparsi anche per diversi giorni e notti in via Teofilo Patini davanti agli Uffici della Questura di Roma per attendere che la loro domanda venga registrata. Anche bambini e persone disabili sono costrette a questo trattamento.
La Questura di Roma dichiara da anni di essere in affanno e di non avere personale a sufficienza per registrare tutte le domande di protezione. Finora il Ministero non ha però raccolto questa richiesta e non ha provveduto a stanziare più funzionari e risorse.
Il mancato accesso alla domanda di asilo comporta il mancato accesso a diritti fondamentali, alla sicurezza alimentare, ad un alloggio, a cure mediche e così provoca inutili tensioni anche all’interno della comunità italiana e straniera».
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