Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Al G6 di Venezia nessuna novità sulle politiche migratorie

Nulla su cittadinanza e diritti, molto su controllo e sicurezza

Il G6 di Venezia, che ha visto riunirsi intorno allo stesso tavolo i ministri dell’Interno di Italia, Polonia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, si è concluso con un documento finale che ha sintetizzato i temi della discussione.
Il comunicato, pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno, rivela una rotta, nelle politiche di gestione del fenomeno migratorio, già battuta da tempo.

Anche l’ultima approvazione del Disegno di Legge Delega al Consiglio dei Ministri dello scorso 24 aprile, si presta ad una lettura più compiuta se collocato in questa prospettiva europea.

Attenzione verso l’immigrazione “legale”, esclusivamente come forma di controllo dell’immigrazione clandestina, lotta al traffico degli stupefacenti, e non ultima, lotta al terrorismo attraverso una mappatura delle moschee ed il reclutamento di Imam “addomesticabili”, questo emerge dal report finale dell’incontro.

Così, ancora una volta, la lettura del fenomeno migratorio come elemento inscindibile e inarrestabile del nostro tempo, cede il passo ad una visione securitaria e di controllo in cui collocarla.
Condividere le pratiche ed i modelli di contenimento, questo è il patto che il G6 di Venezia ha stretto e ribadito.
Nessun accenno a nuove ed innovative politiche di cittadinanza, piuttosto “I Ministri hanno ribadito l’importanza di informarsi, coordinarsi e supportarsi nei loro sforzi per governare l’immigrazione a livello nazionale e comunitario”, questo mentre dalle coste dei nostri mari si susseguono le notizie di sbarchi e avvistamenti di migranti che raggiungono l’Europa in fuga dai loro paesi d’origine.