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da Il Mattino di Padova del 25 giugno 2008

Clandestini in via Roveri La caserma dell Aeronautica candidata a ospitare un Cie

Un «Cie» (Centro di identificazione ed espulsione per immigrati) nella ex caserma Primo Roc di via Roveri ad Abano? Al sindaco Andrea Bronzato il solo pensiero che quella struttura dimessa alle porte della città possa diventare un sito per il controllo degli stranieri irregolari fa venire i brividi. Eppure nei corridoi del ministero dell’Interno le voci di un interessamento per la collocazione del Cie che verrà aperto in Veneto su quell’area, che fino al 2000 ha ospitato il quartiere generale del Primo Roc, nei giorni scorsi si rincorrevano.

«Me l’ha detto l’inviata di un noto quotidiano nazionale, che nella Capitale si stava parlando della ex caserma di via Roveri come possibile centro per il controllo degli immigrati – conferma il primo cittadino – Se così fosse sarebbe un disastro per l’intero bacino termale. Sui giornali Abano e il Bacino termale ci devono andare per la bontà delle cure, per la salubrità delle acque e la suggestività dell’ambiente, e non per questioni legate all’immigrazione. Anche se sono daccordo anch’io sul fatto che si tratti di un problema sociale serio che deve essere risolto al più presto. La scorsa settimana mi sono precipitato all’Agenzia delle Entrate, ente incaricato per l’alienazione dei beni inutilizzati del ministero della Difesa, per sapere se il complesso era stato messo all’asta. Mi è stato risposto che la pratica ha subìto un rallentamento a causa del cambio di governo». Un’affermazione che può essere interpretata come implicita conferma. Sulla cittadella ex aeronautica militare di via Roveri il comune di Abano ha progetti ambiziosi. La collocazione di un Cie vanificherebbe tutti i piani e creerebbe seri problemi d’immagine. «Quella zona sarà oggetto di sostanziali variazioni urbanistiche con il Pat – sostiene Bronzato – L’area è interessata dal passaggio della tangenziale e della metropolitana di superficie. Dista poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria, si trova in una posizione strategica per essere attrezzata come porta d’ingresso della città. Da tempo come amministrazione siamo interessati ad acquisirla ed è per questo che notizie del genere ci inquietano. Se il ministero dell’Interno per ottemperare al progetto Sicurezza del ministro Maroni decidesse di utilizzarla per scopi diversi da quelli che abbiamo in mente, saremo costretti ad assumere una posizione di netta contrarietà. Sono pronto ad incatenarmi ai cancelli se l’ex caserma verrà destinata come punto di accoglienza degli immigrati clandestini». La mappa dei nuovi Cie (ex Cpt) non è ancora stata resa nota dal Ministero.

Ma il ministro Maroni a quanto pare vuole fare in fretta. Il 12 giugno al ministero dell’Interno è scattata la fase operativa dopo le indicazioni del ministro sulle regioni che saranno interessate dai nuovi Cie. Da settembre dovrebbero partire 6 centri in Toscana, Liguria, Veneto, Marche, Umbria e Campania. Per quanto riguarda il Veneto nei giorni scorsi circolavano ipotesi anche della ex caserma Montegrappa di Bassano e delle caserme dimesse di Roncade e Vigodarzere. La reazione dei sindaci di questi comuni è stata immediata. Il primo cittadino di Vigodarzere si è anche recato dal Prefetto a manifestare la propria contrarietà. A Bassano in pochi giorni sono state raccolte 15.000 firme contro l’apertura del Cie alla Montegrappa.