Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Il vero antidoto alla paura non e’ la sicurezza, e’ la fiducia

Comunicato del Rimini social forum

Come sempre, da anni si ripropone la solita odiosa pantomima estiva : i venditori stranieri – che i civili concittadini continuano a chiamare “vu cumprà” – diventano il problema dell’ estate.
Allora saltano sulla scena i personaggi in cerca d’ autore e chi cavalca le tigri del proprio elettorato, quasi tutti con la stessa parola d’ ordine : “E’ un problema di ordine pubblico e di legalità”.

La questione, per chi segue con serietà ed umanità il problema immigrazione, è, ovviamente, di ordine sociale : le migrazioni sono antiche come la storia del mondo; le normative, europee e nazionali ( da Schengen in poi ) hanno reso sempre più difficile il libero circolare delle persone creando un processo al termine del quale l’Unione Europea si arrocca a difesa delle sue frontiere esterne, costruendo quella che tanti osservatori hanno definito “fortezza Europa”.
Vi e’ oggi, il passaggio da politiche migratorie volte a canalizzare e disciplinare la manodopera utile allo sviluppo industriale a politiche poliziesco-militari volte ad impedire ogni immigrazione e a disporre di manodopera servile, senza diritti ed assolutamente ricattabile.
Infatti la legge Bossi-Fini ed il suo assunto principale, cioè il legare il permesso di soggiorno ad un contratto di lavoro, pone il/la migrante in una posizione di estrema debolezza e ricattabilità in un mercato del lavoro già altamente precarizzato ( Con in più la vergogna dei Centri di Permanenza Temporanea del precedente governo ancora in piena funzione come carceri di fatto ).
E’ una legge con un impianto razzista, oltretutto priva di finanziamento e di normativa di attuazione : i risultati, infatti, sono sotto gli occhi di tutti.

Le dichiarazioni di politici locali in carica e mercanti vari sull’ ordine pubblico sono particolarmente gravi, essendo preludio e legittimazione di una risposta puramente poliziesca alla questione.
Si vuole questo? Lo si dica chiaramente senza appellarsi alla legalità : questo è un territorio che ha visto uno sviluppo fondato in parte anche sull’ uso generalizzato del lavoro nero ed irregolare ( controllate i dati annuali pubblici e dei sindacati sulle percentuali ) in barba proprio alle normative sul lavoro, contributive e previdenziali. Per non parlare dei riminesi che affittano in nero case ai migranti stessi.

Allora, lasciamo che i Capitan Fracassa dell’ estate mostrino i muscoli e contrastiamo la propaganda della paranoia della sicurezza, costruendo diritti per tutti nei luoghi di lavoro, erogando servizi senza distinzione di status e con particolare attenzione ai rifugiati.

Ma non pensino, questi personaggi, di agire pensando di rappresentare chissa’ quale comunità : ce ne sono altre che sono sempre al fianco dei ceti deboli, delle donne e uomini migranti da anni, nelle battaglie per la casa, il lavoro, i permessi di soggiorno, contro la repressione esercitata da sempre nei loro confronti.

Rimini Social Forum