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da Primonumero.it del 26 agosto 2008

L’ambulante, i vigili, la rabbia delle gente. Il Comune nella bufera

Termoli. Comunicati, conferenze stampa, dichiarazioni ufficiali di sindaco e responsabile dei vigili urbani. Il Comune assediato dalle critiche e dagli articoli di quasi tutti i giornali italiani seguiti al fermo di un ambulante che vendeva monili sul corso Nazionale sabato sera cerca – comprensibilmente – di ridimensionare dal proprio punto di vista la brutalità dei metodi usati contro Abdul Zainal il cui fermo ha scatenato le ire di decine e decine di cittadini che hanno assistito all’episodio, come ammette lo stesso dirigente della Polizia Municipale Rocco Giacintucci: «Effettivamente la gente ha preso le difese del venditore scagliandosi anche in modo aggressivo contro i Vigili, probabilmente perchè non ha capito ciò che realmente stava accadendo».

Lo stesso Comune ha diffuso una dichiarazione – definita “spontanea” – del cittadino del Bangladesh in cui lo stesso dice di non essere stato «né strattonato né malmenato dagli agenti di Polizia Municipale, e gli stessi non mi hanno messo di forza nel portabagagli dell’auto di servizio, anzi preciso che sono stato accompagnato negli uffici di Polizia stando seduto sul sedile posteriore dell’auto di servizio».

L’autodifesa degli agenti, sottoscritta dal Municipio e ribadita dal sindaco Greco in una conferenza stampa, si basa sostanzialmente su questa ricostruzione: «L’uomo è scivolato sulla strada mentre cercava di fuggire dai controlli. Alla richiesta di esibizione dei documenti, Zainal ha risposto di non averli con sé, e ha cominciato a urlare e chiedere aiuto. Numerose persone sono state attirate dalle urla del venditore ambulante, si sono avvicinate agli agenti di Polizia Municipale e hanno inveito contro di loro, prendendo le difese dell’uomo fermato ».

A questo punto, visto anche il clamore suscitato a livello nazionale dall’articolo del nostro sito e soprattutto dalle fotografie che documentano l’accaduto (così come lo documentano, praticamente all’unanimità, le testimonianze dei tanti testimoni oculari da noi raccolte per verificare le prime informazioni), questi appaiono comunque dettagli poco significativi, perchè ciò che è successo sabato sera nel centro di Termoli e che ci ha fatto scegliere di dare rilevanza alla vicenda è il fatto, inequivocabile, che l’opera dei Vigili Urbani è stata fortemente contestata dai passanti che vi hanno assistito. Una circostanza, questa, insolita per la storia recente di Termoli e non solo di Termoli. Generalmente infatti di fronte a episodi di questo tipo – anche grazie al clima sottilmente xenofobo che si va diffondendo nel nostro Paese – la gente è portata a prendere sempre e comunque le difese delle forze dell’ordine anche quando i metodi di intervento assumono le sembianze di un abuso di potere. E non è un caso che anche la Procura delle Repubblica di Larino, proprio in forze dell’insolita reazione dei cittadini, abbia deciso di aprire un fascicolo sull’accaduto.

Può darsi che le cose siano andate come ora ci dice (con molta pacatezza) Rocco Giacintucci. E cioè che «L’ambulante si è aggrappato alla cassetta di monili, al cui interno c’era merce per circa 4mila euro, per impedirne il sequestro. E’ rimasto saldamente aggrappato alla cassetta che uno dei Vigili cercava di strappargli di mano, urlando a squarciagola per richiamare l’attenzione delle persone, fino a quando non è arrivato alla Stilo di servizio parcheggiata sul retro del Municipio».
Può darsi che i passanti – decine e decine di passanti – abbiano equivocato sull’intenzione di chiudere il venditore nel bagagliaio. Ma non c’è alcun dubbio che la loro indignazione sia stata alimentata dal trascinamento forzato dell’uomo per diversi metri, che ai più è apparso come inutile, eccessivo e violento.

Non si tratta di criminalizzare tre agenti o l’intero corpo della Municipale. Ma se nella concitazione del momento è stato oltrepassato il limite di un rispetto che è dovuto a tutti, anche a chi sta vendendo merce senza autorizzazioni, questo non solo spiega ma giustifica la reazione di chi in quel frangente ha chiesto con veemenza agli agenti di interrompere quella operazione.

Poco, anzi nulla incide sulla vicenda l’epilogo del fermo di Zainal, trasportato al Comando per l’identificazione e il sequestro della merce. E’ stato denunciato per “resistenza a pubblico ufficiale” e dagli accertamenti successivi è risultato pregiudicato per favoreggiamento di ingresso clandestino, associazione a delinquere ed estorsione. Reati per i quali ha scontato la sua condanna nel carcere di Cassino, dal quale uscito grazie all’indulto. Espulso dal Tribunale di Frosinone, è stato trasferito ora nella Questura di Campobasso per essere rimpatriato.

Infine una doverosa precisazione: in queste ore alcuni siti locali hanno enfatizzato le note del Comune di Termoli parlando di “smentita”, “clamoroso colpo di scena”, e sostenendo che è infondata la “versione di alcuni di stampa” secondo la quale il venditore è stato picchiato. Il riferimento è ovviamente a Primonumero, nei cui articoli non si è mai fatto alcun riferimento, nemmeno in modo velato, a un pestaggio o a violenze. Non solo: la ricostruzione dei fatti basata sulle testimonianze oculari riportata dal nostro sito coincide con quella fornita dal Comune.

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