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tratto dal sito http://www.giuristidemocratici.it/

L’espulsione dello straniero e il Giudice di Pace

Il comunicato dei Giuristi Democratici sul decreto legge 241/2004

Dopo avere a lungo atteso una scontata sentenza della Corte Costituzionale, il
governo ha emanato un decreto legge che assegna ai Giudici di Pace il controllo
giurisdizionale sull’intera materia delle espulsioni amministrative degli
stranieri.
Se non ci trovassimo di fronte a una delle questioni epocali del nostro tempo,
potremmo dire che solo un premio Nobel dell’humor nero poteva estrarre dal cilindro
una soluzione simile. La decisione sulla vita di decine di migliaia di persone –
ovvero il loro bando per dieci anni dal luogo dove avrebbero voluto vivere o,
almeno, sopravvivere – viene affidata a un magistrato onorario pensato e istituito
per trattare celermente gli affari economicamente di modesto conto per i cittadini.
La scelta del governo Berlusconi è chiara: la vita di un cittadino straniero ha un
valore poco significativo! A dispetto di quello che la Corte Costituzionale ha
ribadito – la libertà personale è un diritto fondamentale e inalienabile di ogni
persona e a decidere sulla sua limitazione può essere solo un giudice – il governo
ha deciso che esistono due pesi e due misure: la libertà del cittadino europeo è
diversa da quella del cittadino extracomunitario e, di conseguenza, la decisione se
limitarla o meno spetta a giudici diversi.
Chiediamo con forza al Parlamento che le decisioni in materia delle espulsioni degli
stranieri siano riaffidate ai giudici ordinari e che, in ottemperanza a quanto a suo
tempo stabilito dal CSM, la materia non sia devoluta a giudici onorari.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE GIURISTI DEMOCRATICI