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tratto da Il marchio delle idee

La griffe contraffatta e i circuiti scadenti

Genova – Consumatore avvisato mezzo salvato: una sentenza del Tribunale di Genova sancisce la liceita’ della griffe contraffatta nel caso in cui la merce in oggetto sia commercializzata in circuiti scadenti e a prezzi considerevolmente piu’ bassi del corrispettivo di marca.

La sentenza si riferisce alla causa tra la Louis Vuitton Malletier e un imprenditore cinese, Guo Aihong, a proposito del sequestro di un container di ottomila pezzi imitati. Per intenderci, secondo il giudice, se la borsetta falsificata viene venduta da un ambulante a un prezzo ridicolo non si puo’ parlare di truffa, poiche’ il costo e il contesto sono palesemente rivelatori dell’origine dell’oggetto. Nessuno, nemmeno il consumatore piu’ sprovveduto, potrebbe credere di aver comprato un articolo originale della prestigiosa griffe su un marciapiede e al prezzo di pochi euro.

Diverso è il caso in cui l’imitazione sia messa in vendita in un esercizio commerciale e allo stesso prezzo dell’originale. La decisione del Tribunale di Genova è innovativa e rappresenta un orientamento significativo in tema di contraffazione.